Lavoro:tra disoccupati “immaturi” e datori di lavoro furbetti. La testimonianza

 

 

Che il mondo del lavoro non sia mai stato facile è dato certo, ma che a combattere la dura battaglia della ricerca di un posto di lavoro più o meno stabile ci fossero immaturi al posto di adulti consapevoli non ce lo aspettavamo proprio!

Eh si perché il più delle volte anche in tarda età a farsi abbindolare da posti fantasma sono proprio gli over 30! Corsi e ricorsi storici insegnano, ma ahimè non del tutto.

Nella speranza di arrivare a ricoprire una qualche posizione lavorativa a cui sia riconosciuta un minimo di retribuzione sindacabile, l’ultra trentenne sembra essere disposto a tutto anche all’umiliazione più profonda.

La ricerca lo dimostra…

Un campione di 30 cv al giorno inviati a piccole ditte o anche a quelle che sembrano PMI in circa due mesi di ricerca ha dimostrato che solo il 2% dei disoccupati ha mantenuto l’orgoglio professionale e la dignità e ha mostrato reale interesse nell’informazione di quella che poteva essere una possibilità impiegatizia!

Purtroppo molti potenziali datori di lavoro si sono dimostrati poco credibili e furbetti nel proporre una posizione lavorativa.

Ma andiamo con ordine: ci sono piccole aziende che tentano la furbata del “mirror post”, un annuncio che attiri l’attenzione e che possa mettere in risalto la produttività (presunta) dell’azienda in questione. Offerta di lavoro per ampliamento organico….poi le risposte in sede non sono mai esaustive e i dubbi si alimentano per chi vi prende parte.

Selezioni finte o presunte si alternano a corsi di formazione full immersion dove il disoccupato in buona parte super titolato ed esperto tenta per scrupolo la famosa posta in gioco: il lavoro!

Di giovani laureati ed esperti professionalizzati ne ho incontrati tanti e continuo a vedere ciò che non si dovrebbe… speranze, paure, delusioni, demotivazioni, incertezza e soprattutto scarsa autostima per come si è.

Da non crederci! Io la lezione credo di averla appresa, in un colloquio non conta solo fare bella impressione, ma anche averla avuta da chi dovrebbe “esaminarci”.

Di prontuari su come bisognerebbe presentarsi sul mercato del lavoro ce ne sono molti, ma credetemi in certe realtà al sud come al nord, a ben poco servono!

Nella giungla della ricerca forsennata ad uno straccetto di lavoro c’è di tutto e per tutti i gusti.

Il lavoro offerto in una certa veste e poi quasi per magia si trasforma in un forse door to door il più classico dei porta a porta, l’agente di viaggio sponsorizzato dal giornale diventa improvvisamente la mansione di girare con un furgoncino pubblicitario per attirare potenziali clienti, e l’ampliamento del personale tanto decantato dalle pagine di un noto quotidiano non è altro che volantinaggio allo stato puro!

Senza accennare a chi si ritrova a firmare una busta paga di 1000 euro per poi trovarsene in saccoccia appena o quasi la metà, sufficienti a malapena per pagare un piccolo fitto.

Ruolo assai importante per chi cerca un impiego è la paura di essere fuori mercato e spinti dall’insicurezza, nonostante titoli ed esperienze comprovate che arricchiscono quel famigerato foglio di carta, più comunemente  denominato cv, si cede ad ogni compromesso anche in maniera tacita e piuttosto insolita.

Oggi come oggi può davvero diventare rischioso accettare un posticino come commessa in un semplice negozietto di abbigliamento: ricoprire il “complicato” ruolo, più aulicamente designato come Assistente alla clientela, bisogna essere anche disponibili a sottoscrivere un pseudo contratto di Associazione in partecipazione!

Ma di cosa stiamo parlando?!

Di Co-co-co (pro qui e quo) e altri simili e annessi ne avevamo già sentiti e per i più fortunati anche visti, ma di associarci con il fantomatico titolare dell’attività e partecipare ad eventuali suoi utili, beh questa chicca ci giunge davvero nuova e bislacca, anche perché in rischio c’è il fallimento della stessa attività che ci trascinerebbe con sé senza sconti e senza ma.

La colpa? Oh di nessuno.. si mormora, se non di chi approfittando del pseudo potere di sfruttamento psicologico e lavorativo andrebbe messo immediatamente alla gogna senza diritto di difesa.

E’ capitato anche alla sottoscritta di prendere parte ad un colloquio eh udite udite la posta in gioco sembrava quella giusta, quando alla fine del colloquio arriva lei la proposta indecente nel senso che proprio non si poteva sentire!

Ma per quanto altro tempo bisognerà aver a che fare con i furbetti del bel paese? Io sono davvero stanca e voi?

 In fondo se non si accetta quella che viene definita la grande occasione nell’immediato non è perché forse non siamo sufficientemente immaturi e incoscienti?

 A voi l’ardua sentenza….intanto ciò che oggi si rivela un  nulla di fatto può essere trasformato in una grande opportunità …. di crescita… pensiamoci e intanto la ricerca continua…

In bocca al lupo si dice (pare porti fortuna) io rispondo sempre Crepi, ma una cosa sicura la so: Non voglio diventare carne da macello nemmeno per quel lupo!!!

 

Sabrina Vasciaveo

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