Lavoro in Italia, su quali settori conviene puntare?

Si parla sempre più spesso in Italia di economia e stato di salute del mondo del lavoro. Sono forse i temi più centrali e dibattiti all’interno del Paese. Anche perché riguardano soprattutto i giovanissimi, quelli che hanno superato l’età scolastica e vanno immettendosi sul mondo del lavoro. Che è complesso, anche a tratti chiuso e difficile da comprendere fino in fondo. Ma che nasconde una serie di opportunità difficili da farsi sfuggire. L’Italia, al netto di tutto, resta la terza maggior economia dell’Unione Europea, la seconda manifattura del Continente, un Paese esportatore con un avanzo commerciale cresciuto a dismisura negli anni e che ha avuto un rimbalzo con la stagione del Covid.

Nonostante tutto, il Belpaese tiene botta, forte anche di una ricchezza privata invidiabile e del del pedigree da risparmiatori dei suoi abitanti. Dunque, poco da temere: in Italia le opportunità vanno colte in quei settori strategici in forte ascesa. Quali sono i settori in alcuni casi può essere una scoperta.

Il primo settore è quello ICT, quello che offre il maggior tasso di occupazione soprattutto nei rami dell’informatica, dell’elettronica e delle telecomunicazioni. In questo settore trovano impiego certamente ingegneri ma anche creatori di piattaforme online, SEO e sviluppatori di software. È il settore che dovrebbe prevedere fino a quasi 300.000 assunzioni nel prossimo lustro. Ma non è il solo.

Forte anche di scuole nate appositamente per la creazione di un certo tipo di contenuti, in Italia ha trovato terreno fertile per svilupparsi anche il settore dell’intrattenimento digitale: per esempio, il gambling rappresenta in Italia l’1% del PIL, con 11 miliardi di reddito fiscale e 300.000 individui impiegati nella filiera. Tra questi molti giovani, impegnati nello sviluppo di titoli e software ad hoc per le piattaforme di gioco.

E ancora, come non citare il settore della Green Economy, in espansione grazie anche all’implementazione di politiche volte a ridurre l’inquinamento ambientale favorendo l’uso di energie rinnovabili e quant’altro. Questo settore offre lavoro a migliaia di persone impegnate nel campo dell’installazione, della meccatronica, del risk manager, dell’energia.

Infine un’industria che spesso è posta in sordina, che si dà per scontata, ma che rappresenta lo zoccolo duro di un Paese che, tra tante difficoltà, trova sempre la soluzione per uscire fuori. È il settore del turismo e dell’industria ad esso legata. I 58 siti Unesco presenti sul territorio nazionale mantengono intatto il loro appeal ma la bellezza della Penisola non è da meno. Nel 2023 sono previsti 127 milioni di arrivi, con una percentuale in flessione del 4% rispetto al 2019, con 442 milioni di notti totali già prenotate. Dati praticamente incoraggianti per un settore che, anche nei prossimi anni, avrà bisogno di forza lavoro ed esperienza.

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