L’angolo di Full: “Gli scassasogni”
Gli scassasogni
L’amore uccide la routine
che si vendicherà
uccidendo l’amore.
(R. Gervaso)
Quel mattino, ai margini di un piccolo borgo, stavano sbocciando uno dopo l’altro i variopinti ombrelloni di un mercatino e l’uomo ne approfittò per comprarsi un po’ di frutta.
Può capitare che stia maturando un grande evento e che tutte le cose lasciate in sospeso dal destino s’affollino nell’esiguo tempo disponibile come fa il pubblico di un ufficio postale nell’ultimo giorno utile a un adempimento.
Tale assunto conferisce un certo fascino misterioso alla incidentale presenza, in quel mercatino, di una delicata signora che, simile a una danzatrice nei circoli colorati dei riflettori, passava leggera dalla luce dorata filtrata da un ombrellone giallo, a quella densa e calda di uno rosso. Come in un sogno.
In quel sogno l’uomo la seguì senza rendersene ben conto, come il ragazzino s’accoda alla banda musicale per l’inconscio anelito al volo che c’è in ognuno di noi.
Lei avvertì quel seguito e si voltò incuriosita mentre lui si bloccava impacciato e intimorito dallo sguardo severo della donna: «Seguivo la banda…» farfugliò.
La bella signora si riavviò decisa, ma di nuovo rallentò, pensosa, come se avesse intuito il significato di quella frase o se qualcosa di quell’uomo l’avesse colpita. E, per pochi istanti, indugiarono entrambi nella dolcezza del reciproco sguardo: un cielo azzurro lei, il bruno della terra lui e, insieme, il mondo.
S’avviò così la loro danza in quel campo di giganteschi girasoli. Furono magici momenti di sogno sino a quando lui rimase sui suoi passi, avvilito dell’impaccio che gli causava la propria timidezza e lei… non poté che adeguarsi rientrando nei propri ambiti e vincoli.
Gli stessi circoli colorati che li avevano fatti incontrare, si frapposero via via fra le loro sagome… ma non fra le loro anime.
Così, usufruendo delle facoltà illimitate riconosciute alla loro categoria, quei due sogni cedettero alla lusinga d’immortalità realizzando il grandioso disegno del destino che agganciò i protagonisti a quella speranza d’amore perché potessero amarsi perdutamente per sempre nell’unico vincolo perfetto e perpetuo consentito agli umani.
Ma gli umani lo sfuggono, lo avversano, lo rovesciano il destino e, sia l’uomo che la delicata signora, tornarono a quei cerchi colorati per dare corpo al loro sogno.
Praticano tuttora il mercatino, non più campo di girasoli. Aggiogati alla routine, lui è attento all’euro mentre lei sceglie carciofi, sedani e melanzane.
Fulvio Musso