L’angolo della poesia: “Nel secco degli aranci” di Lucia Bonanni

Per l’ultimo appuntamento con questa rubrica prima delle ferie estive del giornale, vi proponiamo un’altra bellissima poesia della nostra Lucia Bonanni.
A ispirarla, questa volta, il poeta Federico Garcia Lorca, di cui quest’anno ricorre l’80° anniversario del suo assassinio, avvenuto nell’agosto 1936.
Siamo convinti che questo suo ricordo, da Lassù, gli sarà gradito.
Nel secco degli aranci
Nelle tue mani
di rugiada
fazzoletti ricamati, una conchiglia
e nacchere sonanti.
Sulle tue labbra
insonni
canzoni per bambini, drammi di vita
e pianto per gli amici.
Nel tuo cuore
di raso
rose frantumate e grani di salsedine
a imperlare l’anima irredenta.
Tra mute campane e l’esilio di chitarre
indossavi la camicia bianca
quel giorno
nel secco degli aranci,
sudario gridato verso Oriente
e purezza di ideali
da mascherate di polvere e fuoco
zittiti per vizio di vendetta.
Vigliacchi fino al midollo
per guardarti in faccia
nel momento tetro
della solitudine visiva
e del sangue che nutriva
la terra
a far germogliare
non “frutti di tristezza”
ma nardi di giustizia.
Struggente e umanamente emozionale. L’opera dedicata di Lucia Bonanni evidenzia questi aspetti e al contempo dà risalto alle poesie che il poeta ha scritto. Veramente bella. Complimenti Lucia. Un abbraccio.
Grazie,Gigi,per le tue riflessioni, ricambio di cuore l’abbraccio. Grazie anche a Marcella sempre attenta alle varie proposte degli autori.
Scusate,ma leggo solo adesso.
Lorca é un poeta immenso e mi é assai cara la sua grande umanità di uomo e di poeta.
Saluti cari.
Lucia