LACRIME E SACRIFICI: UN PIAGNISTEO EFFIMERO DA UNA PARTE E SOFFERENZE PERENNI DALL’ALTRA

Non solo i ricchi e i politici piangono, ma anche il popolo sempre più suddito del sistema “vessatorio” e di comando

di Ernesto Bodini (giornalista e opinionista)

Parafrasando e rendendo attuale il titolo della famosa telenovela messicana “Anche i ricchi piangono”, potrebbe essere lo spunto ideale per richiamare alla memoria il famoso pianto dell’ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (con delega alle Pari Opportunità) nel Governo Monti, Elsa Fornero. L’episodio risale al dicembre 2011 durante la conferenza stampa (affollata da molti mass media italiani e stranieri) in cui la Fornero annunciava agli italiani la necessità di fare sacrifici, riferendosi in particolare al blocco della perequazione delle pensioni e al caro-vita. Nel fare questo annuncio le è venuto un groppo in gola e qualche lacrima le ha rigato il viso (un po’ attempato), un’emozione che non è riuscita a contenere tanto che il rappresentante del Governo Mario Monti è intervenuto togliendola dall’imbarazzo… con una breve ma appropriata “giustificazione ad hoc!” Intervistata da SetteCorriere.it (28.8.2020) a ricordo e a suo “conforto” ha dichiarato: «… in questi anni mi sono accorta che in molti hanno capito le mie lacrime; altri hanno voluto sfruttare quel momento di stanchezza per denigrarmi, per fare del sarcasmo e disegnare una figura di tecnico che finge emozioni che in realtà non prova. Tutto questo risponde a quei sentimenti cattivi che una buona parte dei populisti esprime e propaga». Ma per dovere di cronaca è bene ricordare, in sintesi, cosa prevedeva la sua Riforma: estensione del metodo contributivo, ossia le pensioni vengono erogate a tutti sulla base dei contributi effettivamente versati e non sull’importo dell’ultimo stipendio; aumento di un anno dell’età per la pensione anticipata; aumento dell’età per la pensione di vecchiaia: minimo 20 anni di servizio e 67 anni di età a partire dal 2019; adeguamento dell’aspettativa di vita non più triennale ma biennale, a partire dal 2019; allungamento dell’età pensionabile delle lavoratrici, per renderla nel tempo uguale a quella dei lavoratori. Sacrifici che hanno fatto versare copiose lacrime a milioni di italiani, che si sono potute asciugare, solo in minima parte, con la lenta ripresa in tempi successivi… Ovviamente Governo e Opposizioni non si sono risparmiati accuse e difese, per poi acquietarsi (si fa per dire), ma intanto chi ha avuto la peggio sono stati i lavoratori, i pensionati e i disabili, e questo perché i sacrifici sono sempre a carico dei sudditi e non di chi sta a monte. Quindi, della Fornero lacrime comprensibili, accettabili, scusabili? Forse, ma sta di fatto che si sono asciugate in fretta mentre parte della popolazione dei sacrifici ne risente ancora oggi… periodo di pandemia a parte. Ma la storia dei pianti non finisce qui. Non è trascorso molto tempo che la “scena” plateale di commozione e lacrime si ripete da parte dell’attuale ministro dell’Agricoltura per le Politiche Sociali Teresa Bellanova che, intervenendo in conferenza stampa a Palazzo Chigi il 13 maggio  2020, parlando della regolarizzazione dei braccianti, colf e badanti ha affermato: «Voglio sottolineare un punto per me fondamentale, l’emersione dei rapporti di lavoro. Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili. Da oggi possiamo dire che lo Stato è più forte del caporalato». Anche in questo caso alcune opposizioni si sono fatte sentire e, come al solito, in taluni casi le espressioni poco etiche non sono venute meno.Personalmente ritengo che tutto si può contestare, del resto rientra nei diritti di democrazia, ma infierire con astio o comunque in modo distante dalla liceità anche tra avversari, non è un segno di intelligenza e né di civiltà. Va detto inoltre che, uno dei difetti che contraddistinguono molti politici, è il non rispetto tra le parti venendosi così a creare un cattivo esempio per la popolazione, eterna spettatrice e succube e sempre più illusa nel credere a chi promette e, magari, piangendo impone sacrifici! Ho voluto far riemergere questi due episodi affinché facciano parte anch’essi della storia italiana, con l’obiettivo di razionalizzare meglio la realtà; anche perché ricordare non significa necessariamente infierire!

La foto è tratta da Notizie.it

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