“La Sindone – novità e conferme”, interessante incontro a Padova

Conferenza sulla Sindone a Padova

Riceviamo e pubblichiamo:

Conferenza sulla Sindone a PadovaLa conferenza sul tema “La Sindone – Novità e Conferme”, promossa e organizzata dal Sodalizio “Abruzzese-Molisano”del Veneto con la collaborazione della Pontificia Basilica del Santo di Padova e tenuta sabato 14 maggio 2016 a Padova presso lo Studio Teologico della Basilica del Santo, ha rivolto l’attenzione alla situazione della datazione radiocarbonica della Sindone eseguita nel 1988 che non è statisticamente attendibile. Datazioni alternative la collocano al primo secolo dopo Cristo. L’immagine corporea non è spiegabile, ma l’ipotesi più attendibile è connessa ad un fenomeno elettrico (effetto corona).

Patrocinata dalla Basilica del Santo di Padova, dall’Università degli Studi di Padova, dalla Regione del Veneto, dal Comune di Padova, dalle Regioni Abruzzo e Molise, la conferenza ha trattato le ultime novità relative alla Sindone emerse nella recente ostensione di Torino come la datazione radiocarbonica al primo secolo alternativa a quella del 1988.

Sono stati esaminati i principali risultati avuti da più docenti dell’Università degli studi di Padova con la collaborazione delle Università di Udine, Bologna, Parma, Modena e del Politecnico di Bari, finanziati daun Progetto di Ricerca intitolato “Analisi multidisciplinare applicata alla Sindone di Torino: studio dell’immagine corporea, di possibili inquinamenti ambientali e di micro particelle caratterizzanti il tessuto di lino”. I relatori della conferenza sono stati i docenti dell’università di Padova: Giulio Fanti del Dipartimento di ingegneria Industriale e Responsabile del Progetto di Ateneo sulla Sindone, Gianni Barbaccia del Dipar-timento di Agronomia, Matteo Bevilacqua dell’Ospedale; Reverendo Padre Enzo Paolo Poiana, Rettore della Basilica del Santo.

Il prof. Giulio Fanti, nella sua introduzione, ha segnalato che la Sindone è un tessuto di lino a spina di pesce e mostra due immagini: frontale e dorsale e poi si è intrattenuto prevalentemente sulla doppia immagine corporea impressa nella Reliquia più importante della Cristianità e più studiata a livello scientifico, le analisi eseguite hanno dimostrato l’attuale impossibilità tecnico-scientifica a riprodurre tale immagine, ma l’ipotesi più attendibile è connessa ad una emissione di energia elettrica che ha prodotto il cosiddetto “effetto corona”. A Padova sono state riprodotte immagini simil-sindoniche utilizzando un manichino in scala ½ assoggettato a tensioni di 300.000 volt. Ha anche trattato, fra altri argomentazioni, le molteplici ferite corporee conseguenti alla flagellazione e alla crocefissione.

Il prof. Gianni Barbaccia si è intrattenuto sulle analisi del DNA delle polveri aspirate evidenziando la probabile origine del Sacro Telo dall’antica India. Le analisi hanno evidenziato la presenza di almeno 19 specie vegetali, non solo piante comuni nel bacino del Mediterraneo ma anche piante con centro primario di origine in Asia.  Le analisi hanno rilevato anche sequenze provenienti da almeno 14 soggetti di diversa origine etnica. La diversità del DNA cloroplastico vegetale e del DNA mitocondriale umano è anche compatibile con il percorso storico seguito dalla Sindone durante il suo presunto viaggio dal Vicino Oriente fino a Torino.

Il prof. Matteo Bevilacqua ha relazionato sulle sperimentazioni su cadavere fatte con la riproduzione della Sindone 1 a 1, che hanno portato a novità assolute. Ad esempio l’uomo della Sindone ha subito un grave trauma cadendo con la croce sulle spalle, subendo una lussazione della spalla destra. L’uomo della Sindone è stato trafitto sette volte con i chiodi: due volte alla mano destra, alla mano sinistra e al piede destro e una volta al piede sinistro. Lo studio dell’immagine umana ha fatto emergere l’inimmaginabile entità dei dolori subiti

Il rev. Padre Enzo Paolo Poiana, Rettore della Pontificia Basilica del Santo Padova, ha concluso brillantemente i lavori richiamando alcune citazioni di più Pontefici sul tema della Sindone, attirando una viva attenzione degli convenuti.La conferenza ha avuto, nonostante la forte inclemenza meteorologica, una grande affluenza, al limite della capienza della sala, di pubblico molto attento a quanto i relatori esponevano. E’ stata un’ulteriore testimonianza di quanto il Sodalizio “Abruzzese-Molisano” del Veneto sa proporre nei territori di accoglienza.

 

Armando Traini
Portavoce delle Associazioni iscritte all’Albo Comune di Padova per l’area tematica “Attività Culturali” (n. 480 associazioni), Presidente del Sodalizio “Abruzzese-Molisano” del Veneto e del Consiglio Nazionale Associazioni Abruzzesi e Molisane.
Via Luigi Pierobon, 25 – 35132 Padova -tel. 329 9697700 – sodalizioabruzzo.pd@alice.it        

1 thought on ““La Sindone – novità e conferme”, interessante incontro a Padova

  1. Il legame più sorprendente che collega la Sindone di Torino con le opere pittoriche di Leonardo da Vinci è nella somiglianza del volto contenuto nell’immagine della ferita al costato della Sindone, con il volto urlante del guerriero centrale della Battaglia di Anghiari di Leonardo realizzata a Firenze a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento. Capolavoro conosciuto tramite riproduzioni e copie. Sebbene l’immagine della ferita al costato sembri sempre leggermente differente nelle varie riproduzioni fotografiche, un po’ come l’Autoritratto di Leonardo. Riprodotta includendo anche parte dello spazio alla sua destra e sinistra, mostra caratteristiche comuni con il guerriero centrale con il berretto rosso ripreso ad esempio dalla Tavola Doria che riproduce della Battaglia di Leonardo, la Lotta per lo stendardo. Naso pronunciato, bocca spalancata, il labbro superiore quasi attaccato al naso. Fa quasi più paura il volto contenuto nella ferita al costato della Sindone, che il guerriero con il copricapo rosso, come appare nelle varie copie della Battaglia. Il legame non sarebbe solo di tipo figurativo, (la somiglianza dei due volti), ma anche di tipo funzionale. Giacché la ferita al costato a Gesù fu procurata da una lancia da parte di un soldato (Vangelo di Giovanni 10,34). Mentre nella Battaglia di Anghiari, la Lotta per lo stendardo verte attorno al possesso di una lancia. Inoltre mentre nel violento furore parossistico della Battaglia di Leonardo assistiamo al mutarsi degli uomini in cavalli e viceversa. La guerra rende l’uomo una bestia. La Sindone invece custodirebbe la trasfigurazione gloriosa di Gesù.
    L’immagine della ferita al costato è la “prova” della presenza attuale della Battaglia di Anghiari, dietro gli affreschi del Vasari a Firenze, nel salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. Cfr. ebook/kindle: La Sindone di Torino e le opere di Leonardo da Vinci. Analisi iconografica comparata. Grazie

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