La mamma vista da Francesco Abate e Magali Le Huche

Francesco Abate al Festivaletteratura di Mantova

Francesco Abate al Festivaletteratura di Mantovadi Marcella Onnis

Francesco Abate ha scelto di chiudere il tour di “Mia madre e altre catastrofi” al Festival della letteratura di Mantova perché, ha rivelato, «è qui che è nata l’idea del libro». Nell’incontro di venerdì 9 settembre 2016, gli organizzatori della XX edizione del festival l’hanno affiancato a Magali Le Huche, illustratrice di “Mamme sull’orlo di una crisi di nervi” (testo di Gwendoline Raisson). A far loro compagnia, dando un prezioso contributo, l’attrice Francesca Saba e l’interprete per Magali Le Huche*.

Francesco Abate è apparso subito in splendida forma, esordendo con un «Di mamma, per fortuna, ce n’è una sola». Come al solito, però, ha saputo ben calibrare comicità e serietà, in armonia con il suo ultimo libro che racconta il rapporto tra lui e sua madre attraverso vicende dall’andamento tragicomico, con punte di esilarante umorismo e di toccante drammaticità. Anno zero per “Mia madre e altre catastrofi” è il 1966, quando lui ha solo 2 anni e «la malattia irrompe nella nostra famiglia, ancora prima che si cominci a parlare di epatite C». È questa, infatti, la malattia che ha portato lui al trapianto di fegato 8 anni fa e, molto tempo prima, suo padre alla morte, a soli 52 anni. E come lui, purtroppo, di epatite C «sono morti milioni di italiani», ha ricordato Abate aggiungendo che «la cura si è trovata adesso, ma costa tanto, c’è un contenzioso in corso e le procedure per accedervi sono lunghe».

francesco abate al festivaletteratura di mantovaRitrovarsi così giovane a fronteggiare la malattia del proprio marito e del proprio figlio, poi veder morire il primo e temere la stessa sorte per il secondo è stata una prova durissima per sua madre, Mariella Pisano. Eppure, ha raccontato, «mamma non ha mai perso il controllo, perché aveva due grandi forze: la fede e il battipanni… verde, che vive e lotta ancora insieme a noi, appeso al muro della sua cucina». Perché Mamma Mariella è una donna di polso, «una dominatrice di figli», «tanto che a volte pensiamo che il suo santo protettore sia Erode» ha aggiunto.

Mentre Abate raccontava, Magali Le Huche disegnava su un quaderno e un proiettore riproduceva sul muro i suoi disegni. Stimolata dallo scrittore, però, ogni tanto diceva anche lei la sua, raccontando per esempio che le sue bambine «a due anni hanno già avuto la prima crisi adolescenziale». Tra le risa del pubblico, lo scrittore ha rimarcato che anche la sua adolescenza è iniziata presto: a 6 anni, con l’ingresso a scuola, dove lo attendevano «una maestra di fede monarchica e nostalgia fascista che ci picchiava» ma soprattutto i turni serali, che – ha confessato – lo hanno iniziato alla maturità sessuale. Complice in questa maturazione, però, anche un celebre catalogo, un tempo presente in pressoché ogni abitazione: mostrandone una pagina, Abate ha quindi invocato «un applauso al defunto Postalmarket, antenato di Youporn, che proprio voi mamme portavate in casa».

Le risate sono continuate anche con le interpretazioni dell’applauditissima Francesca Saba, assolutamente credibile sia nei panni di Mamma Mariella che dei piccoli Francesco e Giuseppe (fratello minore dello scrittore). Da notare che, come ha precisato Francesco Abate, il loro non è un reading, ma un recital perché Francesca Saba non legge: recita a memoria. E grazie a un tweet di Einaudi abbiamo anche un divertente assaggio della sua performance:

Lo scrittore è poi ritornato sull’esperienza della malattia, che «fa parte della vita di tutte le famiglie», ha precisato chiamando in causa l’Anffas Onlus, sponsor dell’evento. Questa esperienza ha condizionato il suo rapporto con la madre, profondo ma caratterizzato da «grandi contrasti», anche se «non sono mai mancati il rispetto e l’amore». «Su un punto io e mamma ci siamo subito capiti o, meglio, io ho capito lei» ha raccontato: ha capito la sua scelta di seguire il marito a Padova, dove più volte fu ricoverato, nonostante anche lui, ancora bambino, fosse ricoverato a Cagliari per lo stesso male, Una donna più moglie che madre? No, una donna saggia: sapeva, infatti, «che intorno a me si sarebbe stretto il mio grande clan familiare. E poi c’erano gli amici, che non mi lasciavano mai» ha spiegato suo figlio, aggiungendo con amarezza e riferendosi ai suoi compagnetti di sventura: «Siamo cresciuti molto di più negli ospedali, che a scuola e a casa». «Ho visto gli uomini soli in ospedale e sono felice che mio padre avesse mia madre e che lei sia stata con lui fino all’ultimo» ha concluso.
orsa con piccolo disegnata da magali le hucheIspirata da questa testimonianza, Magali Le Huche ha disegnato una mamma orsa che stringe a sé il suo cucciolo (una vignetta simile a una di quelle presenti in “Mamme sull’orlo di una crisi di nervi”, ma dal tratto ancor più tenero). Il significato è bello quanto il disegno che potete ammirare in foto qui accanto: «Penso che ci sia proprio una reazione animalesca, quando una madre ha un figlio malato».

I biglietti per quest’incontro sono stati esauriti a tempo di record, per cui gli organizzatori sono venuti incontro ai tanti delusi inserendo nel programma un altro incontro con Abate la sera dello stesso giorno: di questo evento – come degli altri del ciclo degli Accenti della XX edizione – è possibile vedere la registrazione in streaming sul sito di Festivaletteratura.

 

* Non ho potuto riportare il nome della bravissima interprete perché non sono riuscita a coglierne il cognome al momento della presentazione né a risalirvi in un momento successivo. Se qualcuno sapesse indicarmelo, gliene sarei grata: gli interpreti danno un contributo determinante alla riuscita di un evento, per cui – soprattutto quando svolgono così bene il loro lavoro – credo sia doveroso menzionarli.

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