“La città proibita – Le donne e lo spazio urbano”: dossier di Action Aid

primo piano di una ragazza

primo piano di una ragazza

Bopha viene dalla provincia cambogiana di Prey Veng e vive a Phnom Peng in una stanza in affitto di 2,3 per 3 metri. Ha un figlio di 8 anni che vive nel villaggio di origine con i nonni. Condivide il suo minuscolo appartamento con altre quattro donne e paga un affitto di 20 dollari al mese a cui si aggiungono le bollette dell’acqua e dell’elettricità: 0,37 centesimi per ogni litro e altri 0,37 per ogni kw/h di elettricità. Le tariffe applicate dai proprietari degli appartamenti sono di molto superiori a quelle stabilite dallo stato e il salario base di Bopha è di soli 61 dollari al mese.

I turni di Bopha nella fabbrica di indumenti in cui lavora, possono raggiungere le 19 ore consecutive nei periodi di massimo picco di attività e le condizioni di lavoro sono estremamente insalubri. Le giovani operarie, sono costrette a lavorare in ambienti poco e male areati e sono soggette a frequenti svenimenti.

La storia di Bopha è solo una di quelle raccontate nel dossier  La città proibita – Le donne e lo spazio urbano pubblicato da Action aid, per illustrare attraverso storie emblematiche di alcune donne del Sud del mondo, le difficoltà  di queste ultime nello svolgere una vita normale all’interno delle città in cui vivono.

Il dossier evidenzia come spazi urbani caratterizzati da forte criminalità, mancanza di infrastrutture, ambienti insalubri e percezione stereotipata del ruolo della donna, diano origine a un’esclusione di queste ultime dalle normali attività di vita quotidiana.

Lo scopo del dossier e delle attività svolte da Action aid è quello di aiutare tutte le donne a prendere consapevolezza delle proprie possibilità e dare loro i mezzi necessari per poter usufruire dei propri diritti.

È necessario però che tale consapevolezza nasca fin da subito, dalla prima infanzia e per fare ciò è necessario il contributo di tutti. Un contributo che ha un nome: adozione a distanza. Con questo piccolo gesto è possibile realizzare progetti che cambieranno la vita di una bambina nata in uno dei Paesi più poveri del mondo. Solo in questo modo le future giovani donne potranno rivendicare i propri diritti. Come il diritto ad avere un’esistenza dignitosa.

 

Leggi il dossier integrale sul sito di Action Aid

Leggi le storie e le testimonianze delle donne menzionate nel dossier [file .pdf]

 

Nella foto, Bopha

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