L’angolo della poesia: l’Olocausto secondo Giussani e Bonanni

Oggi vi proponiamo un nuovo duetto di Gigi Giussani e Lucia Bonanni, ispirato all’Olocausto e nato nel momento in cui, per il Giorno della memoria, il primo dei due ha pubblicato il video della sua canzone “Ho paura”:
Lucia ha subito colto la potenza di questo video minimale, che non vuole distogliere l’attenzione dal testo, reso efficace anche da un’interpretazione vibrante e da un arrangiamento sobrio, dal ritmo marziale. Ecco le sue impressioni a caldo: «Ho ascoltato più volte ad occhi chiusi la musica. Ciò che mi ha impressionata sin da subito, è stato il ritmo battente della notazione musicale e la inflessione cadenzata della voce. Ho seguito, poi e a più riprese, anche la successione delle parole. Infine, sempre ascoltando il brano musicale, ho preso carta e penna e mi son messa a scrivere e quello che potete vedere è il risultato».
Nemesi illusoria
Guardo
la luce tagliente delle stelle…
intorno a me
solo buio denso e passi lenti.
In questo campo
dove ritorna battente
il ritmo di un tempo paludoso,
attesa e trepidazione
per una stella gialla, cucita
sul petto e un marchio
sul braccio a svilire le coscienze.
In questa dimensione anche le betulle
sono spoglie sul ciglio fangoso, un fumo
oleoso insudicia il cielo
_____________ e la neve gela le mani
e afasia porta anche alla sete.
Ridondante pensiero di una nemesi
illusoria mentre la paura afferra
la mano e verso rappresaglie conduce
di dura realtà. Mi nascondo in me stesso.
Non voglio pensare. Non voglio udire.
non voglio vedere tanta desolazione morale
tanta parvenza di umanità, questo distacco
dal mondo, questo partire e non ritornare.
Qui il lavoro
e senza possibilità di salvezza
____________senza appello alla speranza
senza condanna alla pace.
_____________Nel vuoto di aspri silenzi
mi inginocchio davanti all’Eterno
____ e chiedo voce per disegnare un nuovo
universo e lasciare uno spiraglio
___________aperto al coraggio del domani
che per noi ha sembianti
___________di occhi spenti e respiro breve.
Gigi commenta così questa intensa e struggente poesia: «Leggendo la sua struggente poesia, mentre tenevo in sottofondo il mio brano, ho provato un senso straziante di sofferenza e malinconia. Ho visto coi loro occhi il martirio, e la resa, figlia del desiderio di liberazione ad una sopportazione forzata. Le parole della poesia di Lucia gridano con un filo di voce tutte le emozioni che l’uomo prova in quelle inumane circostanze, e al contempo riempiono di umanità situazioni insostenibili e crudeli».
GRAZIE
Grazie a te e a Gigi!
E’ sempre una grande emozione realizzare componimenti sull’onda emotiva dei versi di Gigi, poeta sensibile e sempre attento attento a ciò che ci circonda.
Grazie Gigi!
Buona lettura.
ciao, Lucia
E’ un onore e un piacere saperti accanto attraverso queste nostre condivisioni emotive, cara Lucia. E un grazie speciale spetta alla gentilissima Marcella che sostiene il nostro viaggiare.