Buone prassi nella promozione della cultura: l’esperienza di “Bigodini e letteratura”

di Marcella Onnis

Il rumore e il calore rassicuranti degli asciugacapelli, in sottofondo una musica rilassante, accoglienza con il sorriso: un vero toccasana in una fredda giornata con tanto di vento e pioggia. Dove mi trovo? Ad Assemini, nel salone di bellezza “Sexy in the city”, in cui la modernità dell’arredamento e dei “ferri del mestiere” va a braccetto con la tradizionale ospitalità sarda. È questa la “sede operativa” del gruppo “Bigodini e letteratura”, per cui è abbastanza naturale che ne incontri qui le fondatrici, davvero due “belle che ballano”: Giuseppina Vacca, ricercatrice della Facoltà di Ingegneria di Cagliari, e Paola Troncia, titolare del salone.

Che cos’è “Bigodini e letteratura”? In sintesi, è un gruppo che organizza eventi letterari nel cagliaritano, riuscendo ad attirare l’interesse non solo di numerosi lettori ma anche di autori, editori e librai. Tutto questo lontano dall’attenzione dei media locali, senza finanziamenti esterni (né pubblici né privati), senza sponsor né “padrini”, solo grazie alle proprie forze e all’aiuto di qualche amico, come Silvia Collu della libreria Dettori di Cagliari o gli “attori per caso” che si prestano a leggere brani dai libri.

Il compito di guidare me e voi lettori alla scoperta di questo brioso progetto lo assume principalmente Giuseppina, ma prezioso è anche l’intervento di Paola (per la cronaca, impegnata nel mentre a realizzare la miglior applicazione di extension che abbia mai visto).

La prima domanda che pongo riguarda ovviamente la nascita di questo gruppo. Giuseppina mi spiega che tutto cominciò all’inizio del 2011 con l’idea di inaugurare la sua casa, appena ristrutturata, in un modo originale, diverso dalla solita festa. La trovata giusta le venne pochi giorni dopo, scoprendo che Francesco Abate stava presentando il suo ultimo libro Chiedo scusa nelle case: da buona amante della lettura, colse al volo l’occasione e lo contattò per organizzare la serata da lei, fissando come data il 17 marzo 2011 («data in cui cadeva anche il 150° anniversario dell’Unità d’Italia», precisa Giuseppina). Il giorno prima dell’evento andò a farsi “bella” nel salone di bellezza in cui lavorava Paola. «Avevamo iniziato a parlare anche con altre clienti di libri, così ho scoperto che anche Paola amava leggere e che sia lei che il suo fidanzato apprezzavano molto Abate, quindi li ho invitati alla festa.» Così ebbe inizio la loro amicizia «poi a luglio del 2011 – prosegue a raccontare Giuseppina – Paola si è messa in proprio, ha inaugurato questo salone e…» il resto ve lo racconto con le parole della giovane imprenditrice, che di quel momento conserva un nitido fotogramma: «Il primo giorno che ho aperto, eravamo lì, – mi dice indicando l’angolo in fondo a destra del locale – me lo ricordo benissimo, e le ho detto: “Giusy, ascolta, ho un’idea: perché non facciamo presentazioni di libri qua, in salone? L’ho visto fare anche in un locale a New York.”A lei si è accesa la lampadina e in tre secondi mi ha detto sì e aveva già organizzato tutto! Poi da lì è nata l’idea di “Bigodini e letteratura”.»

Nato il progetto, occorreva un logo (che è stato subito creato da un’amica di Giuseppina, la pittrice Elvira Giannattasio, che vive e lavora a Firenze) ma soprattutto bisognava cominciare l’attività. «Tra una cosa e l’altra, – continua Giuseppina – abbiamo organizzato il primo evento a Natale. Della parte logistica si è occupata Paola, della presentazione del libro io. Il primo scrittore che abbiamo ospitato è stato Alessandro De Roma, che all’inizio in realtà era un po’ sorpreso all’idea di presentare i suoi libri in una parruccheria. Per l’occasione, Paola ha organizzato anche un aperitivo, perché i nostri eventi non sono solo serate letterarie ma anche momenti di convivialità. Per esempio, quando abbiamo ospitato Milena Agus, la cantina Scopone di Montalcino ha offerto una degustazione del loro Brunello. Con il tempo, grazie al passaparola, alle mail e soprattutto a Facebook siamo riuscite ad attirare sempre più persone e attualmente i nostri eventi sono molto partecipati: di norma, non meno di 50 persone

Stiamo parlando di numeri ben superiori a quelli che possono vantare, in media, altri rinomati organizzatori di eventi letterari: qual è dunque il segreto del successo di “Bigodini e letteratura”? Certamente un mix vincente di più elementi.

In primo luogo, ovviamente, l’originalità, visto che gli incontri organizzati dal gruppo si svolgono in una inusuale ambientazione, «anche per sfatare il luogo comune che dalle parrucchiere si viene solo per parlare di frivolezze», sottolinea Paola. Parlando dei propri eventi, il gruppo li definisce “serate dove la bellezza dell’anima si presenta nel tempio della bellezza del corpo per condividerne i piaceri della lettura e della poesia”.

In secondo luogo, l’ironia Quando presento un libro, cerco sempre di farlo con il sorriso, anche quando parlo di temi importanti, e questo fa la differenza per chi ascolta», mi dice Giuseppina) e l’informalità (negli eventi di “Bigodini e letteratura” non c’è distinzione rigida tra autore e presentatori da un lato e pubblico dall’altro).

Un ruolo lo gioca anche la bassa frequenza degli eventi (uno ogni 2 mesi), dovuta agli impegni lavorativi delle fondatrici del gruppo: quella che potrebbe apparire una criticità si è, infatti, rivelata un elemento di forza perché crea grande attesa, la quale poi si traduce in nutrita partecipazione.

A far la differenza è anche la dinamicità delle serate: i temi sono vari (spesso anche impegnativi, come abbiamo anticipato sopra) e anche la location non è fissa. Il gruppo, infatti, su invito di associazioni, librerie o strutture ricettive, ogni tanto va in trasferta («però mai in un altro salone!», ci tiene a precisare Giuseppina). E statiche non sono neppure le “formule”: alle presentazioni più “tradizionali” si alternano quelle più alternative, come l’incontro di due scrittori (Antonio Bachis e Roberto Delogu) che si intervistano a vicenda o le serate a tema. Tra queste, spicca quella organizzata a Dolianova in un tend & breakfast (dove non ci sono camere ma tende), che prevedeva un incontro con Maria Cristina Secci – che vive a città del Messico ed è un’esperta di Frida Kahlo, alla quale ha dedicato diverse opere – e, a seguire, una cena messicana all’aperto e un concerto del trombettista cubano Enrique Quintana Martinez. «Io organizzo delle cose a cui mi piacerebbe partecipare», dice la prof e questo è senza dubbio uno degli ingredienti più incisivi della loro vincente “ricetta”.

Vista l’usuale ambientazione degli incontri e il nome del gruppo, c’è una domanda d’obbligo: gli uomini si fanno fermare dall’apparenza, pensando che organizziate eventi per sole donne, o vanno oltre la prima impressione? «All’inizio – mi racconta Giuseppina – gli amici uomini con cui ne parlavo si dimostravano tutti scettici, non riuscivano ad andare al di là, però dopo aver partecipato una prima volta si sono dovuti ricredere. Abbiamo comunque una percentuale più elevata di donne ma, partecipando anche ad altre presentazioni di libri, ho notato che siamo noi, in generale, ad essere più presenti. Leggono anche gli uomini, però le donne – forse perché più chiacchierone – amano più di loro andare a sentir parlare di libri e condividere.»

Chiedo poi com’è, in generale, l’atteggiamento del loro pubblico, se partecipa attivamente o tende ad essere spettatore passivo. «C’è l’uno e l’altro. Il problema è la timidezza delle persone, anche se i nostri eventi letterari sono caratterizzati dall’avere una certa leggerezza nel presentare le tematiche. Poi accade anche che la gente non abbia letto il libro e abbia quindi qualche difficoltà a fare delle domande. Però, in generale, i presenti partecipano abbastanza attivamente. Bisogna anche dire che noi racchiudiamo l’evento in circa un’ora: oltre, le persone si distraggono e si stancano, anche perché qui non ci sono tante sedie, quindi non tutti stanno comodi. Oltre un’ora, un’ora e mezza non si va. Ce lo siamo messi come obiettivo perché le presentazioni troppo lunghe annoiano. Non è un convegno, non è una sessione di lavoro, non è un seminario, quindi deve essere una cosa piacevole e in quell’intervallo di tempo rimane una cosa piacevole, In un’ora, un’ora e un quarto si riesce a parlare bene con lo scrittore, però poi per le domande non c’è più molto tempo. Anche se comunque gli scrittori che vengono qua, dopo la presentazione si trattengono a firmare libri e a chiacchierare.»

Questo sul fronte pubblico, mentre per quanto riguarda il fronte organizzatori, Giuseppina mi spiega come lei gestisce le serate: «Io non sono del mestiere, quindi mi sono inventata un mio modo di parlare dei libri. Gli scrittori vengono qui e io faccio da tramite tra loro e il pubblico per far venire fuori gli aspetti, secondo me, più interessanti del libro, che io naturalmente leggo sempre prima». “Ma come scegliete gli autori da invitare?”, le chiedo. «Li scelgo un po’ secondo il mio gusto, anche se, non disponendo di fondi, ovviamente non possiamo invitare tutti gli scrittori che amo. Nel panorama sardo cerco di leggere un po’ di tutto. Quando leggo un libro che mi colpisce, ne parlo con Paola e poi organizziamo l’evento sullo scrittore che abbiamo scelto. Non ci interessa fare promozione “a tappeto” perché non siamo né una libreria né una casa editrice: noi vogliamo chiacchierare con gli autori che in qualche maniera ci hanno colpito.»

Nel salone è presente anche Valentina, una frequentatrice abituale delle serate di “Bigodini e letteratura”, così – “istigata” dalle fondatrici del gruppo – le chiedo di intervenire nella nostra chiacchierata. Dopo qualche insistenza, la ragazza vince la timidezza e accetta di raccontarmi le sue impressioni di spettatrice: «Il punto di forza di tutto è Paola perché lei è molto ingegnosa, brillante, ha un sacco di idee. La ammiro tantissimo e apprezzo tutto quello che fa perché ha delle idee davvero geniali. Io ho partecipato a diverse loro manifestazioni e le ho trovate molto interessanti. Anch’io sono dell’idea che sia giusto sfatare quest’ideologia per cui dalla parrucchiera si parla solo di pettegolezzi, quando invece ci si può fare di tutto. Ho trovato l’idea di Paola molto originale. Mi affascina perché anch’io sono una che ama molto le novità ed è giusto che si portino anche in Sardegna, perché noi sardi veniamo sempre etichettati come “quelli indietro” e non è così: anche noi portiamo innovazione.» “E quali altri autori vorresti portassero qui?”, le chiedo. «Mah, mi piacciono gli scrittori sardi. In generale sono molto tifosa della Sardegna, quindi non ho preferenze: mi piacciono tutti.» E quali autori vorrebbero, invece, vedere qui Paola e Giuseppina? I  nomi che mi fanno sono tanti: Francesco Abate, Michela Capone, Geppi Cucciari, Flavio Soriga e, se le finanze lo permettessero, anche Fabio Volo, Erri De Luca, Ken Follett e magari Catherine Dunne, scrittrice particolarmente cara alla prof, anche perché “parla di donne alle donne”.

Il prossimo appuntamento è previsto per metà gennaio e sarà l’occasione per festeggiare il primo anno di vita di “Bigodini e letteratura”. Ospite e programma dell’evento, tuttavia, sono ancora top secret per cui, se volete saperne di più, restate sintonizzati con il gruppo su Facebook: http://www.facebook.com/groups/224839870933068/

 

 

Nella foto in alto, Paola Troncia e Giuseppina Vacca;

nella foto in basso un momento dell’incontro con Alessandro De Roma

 

 

 

 

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