Italia: Delitti e media, quando “il troppo stroppia”

 

 

Sarah Scazzi e Melania Rea.  Due  donne che hanno in comune oltre, purtroppo,  l’efferatezza di crimini dai risvolti ancora misteriosi, un evidente e morboso interesse da parte dei media. Due donne giovani, una addirittura poco più che bambina, uccise in modo brutale, vittime di parenti invidiosi e di partner che volevano coprire relazioni o peggio ancora attività criminose dentro la propria caserma.

 Perché si è parlato tanto dell’omicidio di queste due donne, andando ben oltre il consueto diritto/dovere di cronaca? Chi lavora nell’informazione, noi per primi, sa benissimo che la “nera” ha i suoi aficionados che reclamano il diritto ad essere informati. Gli avvocati stessi hanno capito e spettacolarizzano con interviste fiume il loro operato, perché sanno che se non lo facessero i loro clienti rischierebbero grosso, probabilmente la loro stessa libertà. Ma il caso di Sarah Scazzi, è  emblematico, nel giro di poche settimane, infatti,  si è addirittura arrivati a girare una fiction, proprio per tenere alta la tensione del pubblico su un delitto dai contorni inquietanti che ha visto una ventina di indagati, ma sul quale ancora oggi non si è fatto luce del tutto. Una tensione  che altrimenti sarebbe scivolata via dopo l’ennesima puntata dai vari Vespa e C.

Il Paese diviso in due: innocentisti e colpevolisti. E poi tutti si trasformano in: investigatori,psichiatri, criminologi, giudici e avvocati, nelle panetterie come nei bar, nei supermercati come nelle palestre. E intanto il Paese, quello vero, quello che si alza la mattina e cerca un lavoro e quello che riesce ad andarci, anche se poi magari non lo pagano, quel Paese, subisce un diversivo, viene risucchiato nei fatti di cronaca nera più emozionali e coinvolgenti lasciando indietro tutto il resto: la crisi, lo sfascio di un’Italia alla deriva, prossima al default, un presente talmente incerto che ti fa venir voglia di scappare via ed un futuro di cui è meglio non parlare.

La gente è sfiduciata, ma attiva, può occuparsi, infatti, di delitti efferati seduta davanti alla tv. Cerchiamo di non cadere in questa trappola. Alziamoci dalla poltrona, spegniamo la tv e facciamo alzare in modo definitivo dalle poltrone, alle quali sono abbarbicati come un’erba infestante,  i nostri politici, corrotti ed inetti, diamo aria nuova al nostro Paese dove impera il malcostume e purtroppo, anche la morbosità, alimentata dalla stampa, per delitti come quelli di Sarah e Melania. Non lasciamoci distrarre, ma teniamo alta la guardia e vigiliamo, perché il nostro Paese ha bisogno di tutti, anche di noi. In questo modo, a riflettori spenti, anche Sarah e Melania potranno riposare in pace.

Francesca Lippi

1 thought on “Italia: Delitti e media, quando “il troppo stroppia”

  1. Ma come fa Bruno Vespa a non vergonarsi del suo programma? Perchè La7 non mette In Onda in seconda serata a fare concorrenza a Porta a Porta e Matrix?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *