Inchiesta: Italiani e migranti, una guerra tra poveri? Terza parte

“Non parliamo qui – precisano i due organismi della Cei nel dossier Caritas- dei rom, che sono stati, sono e forse continueranno ad essere il gruppo maggiormente preso di mira al di là delle sue specifiche colpe, come quella, mai provata, di trafugare i bambini”. Di fatto, comunque, “la criminalità in Italia è aumentata in misura contenuta negli ultimi decenni, nonostante il forte aumento della popolazione straniera, e addirittura è andata diminuendo negli anni 2008 e 2009” e “lo stesso coinvolgimento criminale degli immigrati irregolari, innegabile ma di difficile quantificazione e spesso direttamente conseguente alla stessa irregolarità della presenza, va esaminato – suggerisce il rapporto – con prudenza e con rigore in un paese in cui entrano annualmente decine di milioni di turisti e vengono rilasciati circa 1 milione e mezzo di visti per vari motivi, dei quali solo una quota minoritaria per inserimento stabile”.
 
RIMPATRI 
– Nel 2009 sono stati registrati 4.298 respingimenti e 14.063 rimpatri forzati, per un totale di 18.361 persone allontanate. Le persone rintracciate in posizione irregolare, ma non ottemperanti all’intimazione di lasciare il territorio italiano, sono state 34.462. Il rapporto tra persone intercettate e persone rimpatriate è andato diminuendo nel corso degli anni (dal 57 per cento nel 2004 al 35 per cento nel 2009). Le persone trattenute nei centri di identificazione e di espulsione sono state 10.913, tra le quali anche diverse persone già ristrette in carcere, dove non era stata accertata la loro identità. Nell’insieme il 58,4 per cento non è stato rimpatriato. 

INPS
– “Con 7 miliardi di contributi previdenziali l’anno – afferma il rapporto Caritas – , i lavoratori immigrati hanno portato al risanamento del bilancio dell’Inps, in quanto per lo più lontani dall’età di pensionamento”. Gli immigrati, sottolineano inoltre i due organismi della Cei, dichiarano al fisco 37 miliardi l’anno e contribuiscono al Prodotto interno lordo del Paese per più dell’11 per cento. A livello occupazionale gli immigrati incidono per circa il 10 per cento sui lavoratori dipendenti e si sono resi indispensabili in diversi settori: non solo in quello dell’assistenza alle famiglie ma anche in altri comparti di servizio, in agricoltura, in edilizia, in vari comparti industriali. Attualmente è pensionato tra gli immigrati 1 ogni 30 residenti e tra gli italiani 1 ogni 4. Nel 2025, i pensionati stranieri saranno complessivamente circa 625mila (l’8 per cento dei residenti stranieri). A tale data, tra i cittadini stranieri vi sarà circa 1 pensionato ogni 12 persone, mentre tra gli italiani il rapporto sarà di circa 1 a 3.
  

 Fine terza parte- continua

Fonte: Caritas

  

 

 

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