Il Nobel per la medicina 2012 ai padri della medicina rigenerativa
L’annuncio è del Karolinska Institute di Stoccolma
È noto che non è possibile per un organismo (un corpo intero) fare un salto indietro nel tempo, ossia dalla maturità all’infanzia. Se noi non possiamo tornare bambini, le nostre singole cellule invece si. Esse possono cancellare tutta la loro storia e in alcuni casi ritornare al punto di partenza. Questa, in sintesi, la scoperta che ha fatto vincere il nobel per la Medicina a due scienziati: l’inglese Jhon B. Gurdon (78 anni) di Cambridge e il giapponese Shinya Yamanaka di Kyoto, che si divideranno il premio di 1 milione e 100 mila dollari.
Ma, in concreto, in cosa consiste questa scoperta? Da tempo si parla della possibilità delle cellule staminali (neonate) per curare molte patologie con quella che viene definita la medicina rigenerativa. Lo sviluppo scientifico non va solo in una direzione, ossia dalla cellula staminale iniziale a quella adulta, ma è in un certo senso reversibile e questo significa che si può andare avanti e indietro nel tempo. Pioniere il prof. Gurdon che nel 1962 a Cambridge (dove lavorava al Dipartimento di Zoologia) fece fare il primo “salto all’indietro” alle cellule di una rana togliendole il nucleo da una cellula uovo, e al suo posto la sostituì con una cellula adulta dell’intestino, che si sviluppò in un girino perfetto. Il Dna della cellula matura, già “specializzata”, aveva così tutte le informazioni necessarie anche di ogni parte dell’organismo.
All’inizio il lavoro di Gurdon venne accolto con molto scetticismo, ma in seguito altri ricercatori ripeterono l’esperimento tanto che, uno dei risultati di quella scoperta fu la tecnica che aprì la strada alla clonazione dalla cellula adulta ad un animale intero (la famosa pecora Dolly, ad esempio). Dopo circa 40 all’università di Kyoto il prof. Yamanaka riesce a far fare alle cellule il viaggio di “andata e ritorno” nel tempo grazie a 4 geni individuati tra migliaia, che inseriti nelle cellule adulte, le hanno riportate allo stadio iniziale in cui possono decidere di diventare qualunque cosa, come all’inizio nell’embrione. Notevoli le conseguenze, a cominciare dalla possibile terapia per la rigenerazione degli organi colpiti da una patologia, partendo dalle cellule dello stesso paziente senza passare attraverso l’embrione; e non meno importante il superamento di ogni problema etico.
Il prof. Gurdon attualmente dirige a Cambridge l’Istituto che porta il suo nome; il prof. Yamanaka, dopo aver lavorato a lungo negli Stati Uniti nell’Istituto Gladstone di San Francisco, è tornato in Giappone dove insegna nell’università di Kyoto.
Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)