IL LUNGO E INTERMINABILE ELENCO DI EVENTI FUNESTI
Volendo si potrebbe interrompere questa ascesa, ma bisogna avere volontà, capacità e determinazione. La vera pace la si ottiene rispettando la vita umana
di Ernesto Bodini (giornalista e biografo)
Passano i giorni e la cronaca continua a riempirsi di eventi funesti, sia nei confronti delle persone che del bene pubblico. Ci si preoccupa tanto del calo delle nascite e delle unioni matrimoniali, e di altri problemi ad essi inerenti, ma non si fa un calcolo preciso dei decessi quotidiani per cause diverse, che peraltro sarebbe da aggiornare continuamente. Si considerino in primis le malattie tra quelle più e ricorrenti (in parte evitabili) come pure quelle rare, i decessi per infortuni sul lavoro, le vittime di incidenti stradali, e le vittime di reati quali gli omicidi, come pure i suicidi, per non parlare delle vittime “irresponsabili” di chi pratica sport estremi… decisamente volute nonostante la consapevolezza dei rischi. Non ho elementi statistici per quantificare tutti questi decessi che avvengono ormai giornalmente, ma si può ipotizzare che possano essere qualche decina al mese e diverse migliaia all’anno; mentre le nascite sono inversamente proporzionali. Tutti questi dati, per il momento mi riferisco solo al nostro Paese, assumono un significato di scarsissima prevenzione, mentre si parla molto ed in eccesso tra ipotesi, suggestioni, pronostici, proposte, raccomandazioni, sollecitazioni, provvedimenti, etc. A mio modesto avviso per regolare l’ago della bilancia bisognerebbe ridurre atteggiamenti di presunzione, incompetenze e azioni di millantatore di retorica che, non a caso, sono in gran parte prerogativa dei politici soprattutto di queste due ultime generazioni, che dovrebbero sapere salvaguardarci da questi eventi. Ma chi sono io per illustrare un quadro, sia pur sintetico, di una realtà decisamente inconfutabile? Sono un costante osservatore degli eventi sociali, che si informa senza condizionamenti da parte di alcuno, che legge e “analizza” con un minimo di ragionamento ed onestà intellettuale, e soprattutto privo di follower, quindi incontaminato e in linea con il mio essere perentoriamente anticonformista. Inoltre, il fatto di non avere riscontri (che di certo non pretendo) non significa essere privo di credibilità, anche perché sino ad oggi non sono mai stato smentito, e se oggi lo fossi, chi ha il coraggio di alzare il dito dovrebbe farlo invertendo spudoratamente i dati di cui sopra citati. (Ad esempio, in tempi non sospetti, scrissi che multare i no wax in epoca di pandemia per Covid-19 non sarebbe stato un deterrente e, a riguardo, è di questi giorni l’annullamento delle multe comminate a suo tempo a quanti si opposero ai vaccini e al green pass per Covid). Ma purtroppo, debbo aggiungere, la credibilità nel fare certe affermazioni necessita avere una certa tendenza politica, ben diverso è l’appartenere ad una corrente di pensiero…, che non sia mera ideologia. Queste mie considerazioni dovrebbero essere oggettivamente di tutti, poiché di determinati eventi funesti ne siamo tutti potenzialmente coinvolti, ripeto, tutti i giorni. Ma a fronte di tutto ciò cosa fanno i nostri governanti, e soprattutto sono in grado per arginare quegli eventi che si possono decisamente prevedere? Al momento mi astengo dall’esprimere un giudizio, ma nel mentre ad ogni evento parte della popolazione è portata a manifestazioni plateali: fiaccolate, cortei, contestazioni di varia natura, scioperi, etc., tutte azioni lecite e di diritto ma che alla resa dei conti non portano a nulla di fatto, tranne qualche rara eccezione, anche perché se così non fosse, le statistiche in merito agli eventi citati sarebbero molto più modeste. Ecco, dunque, un quadro sintetico ma sufficiente per essere preoccupati, anche se il presidente della Repubblica e il Pontefice invocano suggerimenti con intendimenti di volontà risolutiva, ma al tempo stesso non dicono chi e soprattutto come dovrebbe agire in merito. Va da sé che pontificare dal pulpito è sempre facile ma le redini dell’agire nel modo più opportuno e concreto, in realtà non le hanno loro ma chi detiene il potere, oltre al fatto che il buon senso civico e umano è sempre più di poche persone. Vorrei concludere con una riflessione-invito al Pontefice in merito ai conflitti (almeno quelli europei), ossia esorterei Sua Santità a rivolgersi a tutti i soldati impegnati invitandoli a posare le armi rifiutandosi di combattere e quindi di uccidere e, d’incanto, cesserebbero ostilità e morti, con l’effetto ultimo che i despoti al loro comando verrebbero isolati di conseguenza. Provare per credere (anche se ciò è utopia) se si vuole un po’ di pace… quella pace e rispetto per la vita come tanto esortava il premio Nobel Albert Schweitzer, uno dei “veri” eroi della rinuncia e del sacrificio.