IL COMPORTAMENTO UMANO DI FRONTE AI DRAMMI DELLA VITA

di Ernesto Bodini (giornalista e opinionista)

 

 

 


In questi giorni, in seguito al dramma accaduto ad un giovane di Roma, futura promessa nella disciplina del Nuoto, in cui è stato vittima (suo malgrado) di un episodio di cronaca subendo gravissime lesioni fisiche, sui social sono apparse testimonianze di solidarietà da parte di gente comune con espressioni perlopiù di compassione come “povero lui…, povero ragazzo…”, e non oso immaginare quante altre se ne possano individuare di simili. Personalmente ho scritto la seguente riflessione: «I drammi della vita sono sempre dietro l’angolo… e con essi l’assurda ipocrisia che, se riferita alle Istituzioni, a mio modesto avviso, le stesse salgono sul podio per annunciare il mero sostentamento, e guardano all’handicap con ennesima commiserazione; mentre la prevenzione dei drammi umani resta un vocabolo… e più enfaticamente un verbo da pronunciare! Compatire non ha mai lenito alcun male perché, sia pur in buona fede, a volte tale esprimere è l’anticamera della sfiducia e della depressione…, Verrebbe da dire: provare per credere, ma mi astengo per garbo etico, preferendo una preghiera per questo nostro giovane Fratello». Gli eventi della vita che coinvolgono l’umanità creando delle persone disabili sono all’ordine del giorno, e non basta recepirli come un fatto scontato ma soppesarli responsabilmente individuando tutte quelle capacità di valutazione a sostegno e tutela di chi ne è coinvolto, affinché si sentano ancora in vita e parte del tessuto sociale minimizzando il più possibile l’aspetto meramente assistenzialistico, e ben lungi da quel pietismo fine a se stesso, ma offrire loro fonti e riferimenti sia dal punto di vista affettivo che da quello prettamente più concreto, ossia la garanzia di un ruolo nella società rendendoci in qualche modo disponibili almeno come possibili interlocutori. Ma come agire in tal senso? A questo quesito non ho risposte per tutti, ma personalmente attraverso queste brevi considerazioni mi rendo disponibile quale voce umana per ascoltare, essere in qualche modo di conforto la sciando pubblicamente a disposizione la mia e-mail: ernesto.bodini@libero.it. Non sarà gran cosa, ma perlomeno il mio propormi vuol significare un inizio di apporto umano e far sapere che, nella vita, non si è mai soli se sappiamo che c’é qualcuno disposto ad ascoltarci e ad accogliere una confidenza, uno sfogo, un parere…, senza pietismo ed ancora meno senza ipocrisia notoriamente note come manifestazioni deleterie e, per certi versi, contro Natura. Del resto, la solidarietà è tanto più efficace quando non si perde in frasi vuote o riempite di mero compatimento.

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