Iglesias: successo per lo spettacolo “Se tu vorrai…nel tango”

Se tu vorrai…nel tango

Spettacolo solidale d’arte, testimonianza ed essenza del tango.

Un’alchimia per la promozione della cultura sulla donazione e sui trapianti

Iglesias, domenica 21 ottobre, ore 20

ex cinema Santa Barbara

 

In una sala gremita di  spettatori attenti e persino in piedi, si è svolta con grande sucesso questa performance, unica nel suo genere in Sardegna ed in Italia.

Teatro, musica, poesia, pittura, canto, testimonial medici e pazienti  e il tango a legare i diversi linguaggi hanno dato forma a uno spettacolo d’arte solidale che porta l’attenzione del pubblico sulla cultura della donazione e dei trapianti attraverso un’azione di coscentizzazione che ha “obbligato” lo spettatore a confrontarsi con “l’altro”.

La performance è frutto dell’azione coesa dal Gruppo di azione solidale di cui fanno parte le associazioni Segnali da Sud/Ovest, Movimento Artistico Polidimensionale, Anton Stadler, Ciganos, Società Operaia Industriale di Mutuo Soccorso, Associazione Sarda Trapianti – Vita Nuova “Alessandro Ricchi”, Federazione Nazionale Liver Pool: persone, associazioni e professionalità tra loro diverse che in nome di un progetto comune di solidarietà condivisa hanno  interpretato  ruoli per loro inconsueti con l’obiettivo di dare il massimo del proprio potenziale nel “donare in scena”.

 

Tra questi Lisa Murru e Giampiero Maccioni. Lei chiururgo urologo, che in scena ha mirabilmente strappato gli applausi del pubblico, nei panni della protagonista  Khymeia  ma anche testimone del mondo sanitario della donazione e dei trapianti e  appassionata di arte, cultura e del tango argentino.

Giampiero Maccioni riproponendo la sua esperienza di trapiantato, dopo la pubblicazione del suo libro “vi darò un cuore nuovo”,ha reso omaggio, con la sua testimonianza, al suo “secondo padre”il cardiochirurgo Alessandro Ricchi tragicamente scomparso nel febbraio del 2004, ispiratore dell’associazione di volontariato Vita Nuova di cui Maccioni è sempre stato Presidente. Nicoletta Pusceddu leggendo, un SI’alla donazione, rappresentato dalla lettera scritta dalla sorella del suo donatore  ha completato l’opera di ringraziamento rivolta a tutti gli anonimi donatori che contribuiscono a rendere possibile la rinascita a nuova vita.

La commozione e gli applausi hanno reso manifesto il ringraziamento a chi morendo ha ridato la vita a coloro che la stavano perdendo e ha voluto significare una risposta affermativa a questa grande opera di solidarietà sociale.

Lo spettacolo ha avuto una premessa, dal I° ottobre e fino al 20, con la campagna di sensibilizzazione Io sarò donatore perchè… in collaborazione con gli operatori del COCIM – Consorzio Operatori del Civico Mercato e del Centro Città-Centro Commerciale Naturale.

 

Come già annunciato in precedenza lo spettacolo è stato animato e sostenuto grazie all’opera  di:

 

 

 

 

Autore: Giovanni Battista Pusceddu

Brani poetici: Angelo Cherchi

Testi originali: Giovanni Battista Pusceddu ed Angelo Cherchi

Regia: Giovanni Battista Pusceddu, Angelo Cherchi, Nicoletta Pusceddu

Direzione di scena: Nicoletta Pusceddu

Interpreti in scena

 

Brani musicali: Fabio Furia al bandoneòn e i Contramilonga (Marcello Melis al pianoforte, Simone Soro al violino, Massimo Battarino al contrabasso)

Brani musicali voce e chitarra: Manuela Doris voce e Roberto Bernardini alla chitarra

Performance pittorica in scena: Stefano Cherchi

Testimonianza di una vita nuova possibile: Giampiero Maccioni

 

Performance attoriale:

Lisa Murru (in scena nel triplice ruolo di Khymeia, la protagonista, testimone del mondo della donazione e dei trapianti e appassionata di tango argentino)

Manuel Octavio Souto (il tanghuero argentino)

Nicoletta Pusceddu (la voce di Khymeia e di Susanna)

Angelo Cherchi (la voce fuori scena de l’Alchimista)

Con gli attori: Gloria Uccheddu (Francesca), Riccardo Montanaro (Antonio), Giovanna Pilloni, (Maria) Valeria Santus (Giovanna), Gianmarco Pusceddu (Salvatore), Paola Placini (la nonna), Efisio Deiola (il nonno). Oltre ad essi una trentina di partecipanti interpretano i migranti e gli avventori di una milonga.

Coreografie: Eloy Souto & Laura Elizondo

Scenografie: Giovanni Battista Pusceddu e Stefano Cherchi con Massimo Ghiani e Giuliano Longu

 

Fotografo di scena: Giuliano Longu

Datore luci: Daniele Deidda

Tecnico audio: Sandro Pintus

Editing e datore tracce audio: Franco Airi

Riprese video: Stefano Zedda

Macchinisti: Massimo Ghiani e Alessandro Mula

Componenti scenici: Laboratorio teatrale Segnali da Sud/Ovest e Centro Giovanile S. Barbara

Trucco e acconciature: Mery Cuccu

Staff: Luisa Mula, Danila Cherchi, Daniela Aru, Gianni Pilia, Milena Carboni

Coordinamento generale: Giovanni Battista Pusceddu, Giampiero Maccioni, Pierina Chessa

Immagine e comunicazione: Asobi&Tecne di  Giovanni Battista Pusceddu

Ufficio stampa: inMedia comunicazione di Laura Sanna

 

Coordinamento generale: Giovanni Battista Pusceddu, Giampiero Maccioni, Pierina Chessa

 

Immagine e Comunicazione: Asobi&Tecne

Ufficio stampa: inMedia comunicazione di Laura Sanna

Con il patrocinio di:

Regione autonoma della Sardegna

Provincia di Carbonia-Iglesias

Comune di Iglesias

Centro Regionale Trapianti

Azienda Ospedaliera “G. Brotzu”

CSV Sardegna Solidale

 

Con la collaborazione di:

AVENTI

AVIS

ADMO

Associazione Mineraria Sarda

Università della Terza Età

Opera Diocesana – Centro Giovanile Santa Barbara

Associazione “Remo Branca”

Centro Città

Consorzio CoCiM

 

 

 

 

 

Sullo spettacolo

 

Innanzitutto, due parole sul perchè il tango sia stato preso come emblema della solidarietà. Il tango è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 2009 perchè, come si legge nelle motivazioni della commissione, personifica la diversità culturale e il dialogo e rappresenta l’essenza di una comunità. Nato agli inizi del Novecento nelle comunità di immigrati, lungo le sponde del Rio de la Plata, il tango era dato dalla fusione di ritmi e tradizioni musicali diverse, che in quel difficile contesto univa e allo stesso tempo riscattava uomini e donne dalla loro vita di fatica e  povertà.

E se il tango è dato da un’alchimia di suoni e culture allo stesso modo lo spettacolo è un’alchimia di diverse forme espressive, scrupolosamente dosate, con il fine di permettere alla musica del tango di essere l’ingrediente fondamentale del riscatto di una persona dei nostri giorni, che rappresenta condizione di disagio e contraddizione che segna tutti noi, divisi fra la cruda superficialità verso gli altri e la possibilità di arricchire l’esistenza con la donazione e la condivisione.

 

La storia

Con un cenno rievocativo, in chiave verista, alle condizioni di miseria di fine ‘800 e alla conseguente migrazione di tanti sardi verso l’Argentina, ha inizio una progressiva scoperta della musica e dell’essenza del tango, quale icona dell’unione fra condizioni di povertà e speranza. Con un balzo temporale nella stessa trama narrativa si innesta la figura di una donna contemporanea che, suo malgrado, al principio rappresenta lo stereotipo dell’indifferenza verso il prossimo e verso la sua stessa intima esistenza. Il suo nome è Khymeia e una voce fuori scena -l’Alchimista- l’accompagnerà in un percorso di emancipazione dai propri limiti e le permetterà di trovare nell’essenza del tango una strada di rigenerazione.

Il Presidente del Gruppo di Azione Solidale

(Giampiero Maccioni)

 

Iglesias 23.10.2012

 


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