I Giovedì della Poesia: “Un Angelo dal Mare” di Bruno Guidotti

Aylan disegno di Bruno Guidotti

Un angelo dal mare

Prono giacevi inerte,

come sembrar dormire.

Intorno, il silenzio e il vento,

e all’orizzonte, il bigio chiarore

del nuovo dì che sorge.

Deserta era la battigia ancora,

che lunga e solitaria lontana andava.

Qua e là, disperse dune, erbe irte ed arse,

e salmastri profumi in aria aspersi.

Un angelo ti vegliava accanto,

trattenendo a stento il premente pianto,

scacciandoti delle onde e dell’abisso oscuro

l’incubo sogno, che fu si tanto duro.

La risacca, sommessa e triste,

con amor di madre, con cura

dal volto toglie l’umida sabbia e l’alghe,

mentre tu, oltre ogni confine, barriera,

miseria, ingiustizia e guerra, in alto voli,

simile a fulgida luce, che notte vince.

L’autore

Bruno Guidotti è un poliedrico autore che rappresenta sempre la vita ed i problemi che questa presenta. Autore di poesie di notevole spessore relative alle varie esperienze umane:  le fatiche, le speranze, i rimpianti, le frustrazioni, le scene di vita. Opere sempre velate di malinconica dolcezza, si fissano all’animo sensibile in maniera indelebile. In relazione ai suoi disegni e ai suoi dipinti, si evidenzia la vibrosità che conferisce dinamismo e notevole movimento alla composizione. Guidotti rifiuta qualsiasi collocamento ad eventuali movimenti stilistici. Alle sue opere dobbiamo avvicinarci liberi da ogni schema mentale, per poterne apprezzare appieno il suo talento.

6 thoughts on “I Giovedì della Poesia: “Un Angelo dal Mare” di Bruno Guidotti

  1. Nella deserta battigia inerme un corpicino un bimbo che nn c’è l’ha fatta come il poeta scrive cerchiamo di pensare che dorme e che un angelo veglia su di lui un episodio che ancora è rimasto nei cuori di tutti bellissima e dolcissima poesia che porta a profonda riflessione il mio spprezzamento per questa opera

  2. A dispetto del contesto triste, i versi della poesia sono delicati, come sempre assai descrittivi, e vedono la situazione in un’ ottica non negativa, in cui la morte è uno stato di pace, vegliato da una creatura celeste che protegge il piccolo da ogni altro possibile futuro male.

  3. Un testo struggente la morte che spezza una giovane vita. Il poeta rende misericordia e conforto a questo bambino con versi intensi che commuovono. Il mio elogio sentito.

  4. Davvero Belli i Versi di Questa Poesia Che il Poeta Bruno Ha Scritto Facendoci Tutti Partecipi a Questa Acerba Dipartita , a Me Fa Venire il Groppo in Gola , Ma La Vita Ci Riserva Sempre Belle e Spiacevoli Sorprese Ooo , Ogni Giorno Nuovo è Paragonabile ad Una Pagina Bianca di un Nuovo , inedito Libro , Che Nessuno di Noi Da Cosa Ci Sarà Scritto . Bravo , al Solito il Poeta Bruno .

  5. Questa volta il bravissimo poeta Bruno Guidotti ci sorprende e ci commuove con una poesia che colpisce il cuore e i sentimenti di ognuno di noi. È la storia di un bambino che sembra dormire rimanendo inerte mentre spunta una nuova alba e si comincia a vedere la battigia lunga e solitaria ancora deserta. Il bambino era vegliato da un angelo che scacciava le onde che l’avrebbero portato nell’abisso. La risacca andando a sbattere sul bambino gli toglie dal volto la sabbia umida e le alghe mentre come una luce splendente vola in alto. Voglio fare un elogio al mio amico Bruno che sempre ci rappresenta con le sue poesie i problemi che tutti incontriamo nella vita di tutti i giorni mettendoci cuore e sentimento. Pertanto gli voglio dedicare questa bella frase “le persone normali lasciano un segno le persone speciali un sogno”.

  6. Composizione che – seppur senza toni di polemica – arriva come fulmine a ciel sereno per denunciare un fenomeno purtroppo divenuto usuale, e lo fa andando a scuotere la coscienza di tutti, poiché il bambino rappresenta la bontà e l’innocenza per antonomasia. E lo fa inoltre andando ad impersonificare il mare, che non viene descritto come tristo messaggero di morte, ma come amorevole genitore che piange il proprio figlio.
    Forte è l’immagine dell’angelo che veglia il piccolo, così come forte è, infine, l’immagine della spiaggia deserta, metafora della noncuranza della società moderna dinanzi a queste tristi ed evitabili tragedie.

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