I giovedì della poesia: “L’eremo scoglio” di Bruno Guidotti

Ermo il nudo scoglio si erge

imponente in quel tratto di mare

d’onde lontane si scorgono

lingue di terre confuse col cielo.

Le onde ai suoi fianchi dal vento

sospinte s’infrangono esauste.

Bianchi gabbiani gli fanno

 ampie corone d’attorno garrendo,

per poi posarsi a riposare le ali.

Anche io, come quell’eremo scoglio,

scorgo approdi lontani, mentre

ai  miei fianchi s’infrangono vinti

i sogni delusi, in alto silenziosi gabbiani,

disegnano cerchi, per poi posarsi a ritrovare

le forze, per quindi tornare di nuovo a volare.

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