I Giovedì della Poesia: “Kabul” di Francesca Lippi
Kabul
Tutti oggi scrivono di Kabul
È facile oggi scrivere di Kabul.
Di una città che non è più tale,
e sono vent’anni ormai.
Svestita del nulla che aveva,
coperta solo dal burqa delle sue donne.
Canta un inno di morte stonato
attenta a non turbare il sonno
dei suoi innocenti. Non ci riesce.
Kabul.
Ipotesi sbagliata di un’iperbole
del terrore
che deflagra coi pappagalli verdi
raccolti dai bambini.
Esplosi tra le mani.
Ferita, mutilata, accartocciata
Kabul mi è venuta incontro
all’improvviso con le sue donne,
i suoi ragazzi,
le sue mine antiuomo,
i sorrisi sdentati.
Ho dovuto scrivere subito,
come potevo,
meglio che potevo.
Spero serva a qualcosa.
Bello questo grido che prorompe dall’animo. Silenzioso e fragoroso allo stesso tempo.