Il governo cinese censura la lettera N dell’alfabeto occidentale

 

 

 

La Cina attualmente sta vivendo un momento di forte repressione a causa del rigido governo del presidente Xi Jinping, nessuno, però, si sarebbe aspettato che il governo diventasse così severo da arrivare perfino a censurare la lettera N dell’alfabeto occidentale. Il motivo? Secondo alcune indagini molti cinesi utilizzavano la lettera “N” per alludere all’espressione inglese “Second term limit” che in italiano è tradotto in: limite del secondo termine. Questa espressione intende essere una critica al recente emendamento promulgato dal presidente cinese che vede cancellato il vincolo dei due mandati consecutivi e, di conseguenza, la sua possibilità a governare pressoché a tempo indeterminato. Dopo la promulgazione di questo emendamento la politica del governo cinese si è mossa in modo molto repressivo negando a chiunque la possibilità di parlarne ed, infatti, su tutti i social network cinesi (come Twitter e WeChat) è stata censurata la lettera N e molte altre espressioni come:

– “Diecimila anni” (万岁), che è il modo in cui la Cina dice: “Lunga vita!” o “Viva!”

– ‘Disaccordo’ (不同意)

– ‘Xi Zedong’ (习泽 东) – un ibrido tra i nomi di Xi e il presidente Mao Zedong

– ‘Senza pudore’ (不要脸)

– “Per tutta la vita” (终身)

– “Immortalità” (长生不老)

Oltre a questo, sono stati messi all’indice, e oscurati dal web tutti i riferimenti a George Orwell e persino a Winny The Pooh, l’orsetto Disney le cui fattezze, ad alcuni irriverenti critici del sistema che hanno fatto vignette ironiche, ricordano quelle di Xi Jinping.

In un breve scambio con il Guardian, Charlie Smith, lo pseudonimo dietro il quale si cela il fondatore di GreatFire.org, un sito che si occupa di aiutare gli utenti cinesi a aggirare la censura, ha commentato che “Il Partito non si aspettava tanta ostilità alla riforma e ha sottovalutato il problema. Per ora la censura così stretta sta facendo fatica a limitare le critiche sui social e, se il rumorio dovesse continuare, in modi sempre diversi e sempre nuovi per sfuggire ai censori, potremmo raggiungere un punto critico in cui le autorità considerino di ‘spegnere’ Internet”.

businessinsider.com

Lorenzo Toninelli

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