Ginevra non vuole più accogliere allieve e allievi frontalieri

(immagine simbolica). Keystone / Christian Beutler
La scelta è causata dalla carenza di posti nelle scuole e dalla pressione demografica
La decisione del Consiglio di Stato ginevrino di non accettare più studenti e studentesse provenienti dall’estero e dal Canton Vaud ha suscitato malumori in Francia, in particolare tra i cittadini e le cittadine svizzere che vivono oltre confine.
Ieri, la mia collega Emilie Ridard ha riferito della decisione del Governo ginevrino di porre fine, dal 2026, alla deroga che permette ad allieve e allievi frontalieri di completare la scuola dell’obbligo a Ginevra.
Christian Dupessey, sindaco di Annemasse, una cittadina francese di frontiera di circa 40’000 abitanti, ha definito la misura “brutale”, ha riferito la Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTS. La decisione sarebbe stata presa “senza consultazione” e avrebbe “gravi conseguenze per le famiglie e le autorità francesi”, secondo Dupessey.
Con questa misura si vogliono risparmiare 27 milioni di franchi. Tuttavia, secondo RTS, l’85% degli studenti frontalieri hanno la cittadinanza elvetica. Molti svizzeri e svizzere si sono trasferiti oltre confine per la carenza di alloggi a Ginevra. Nel telegiornale serale della RTS, una madre svizzera all’estero si chiede se dovrà tornare a Ginevra, pur non potendoselo permettere.