Gaza: il massacro continua

Foto by Uday Faisal
servizio di Francesca Lippi
Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 144 palestinesi e 560 sono i feriti. Il carburante negli ospedali ha un’autonomia di 3 giorni appena, la rete delle telecomunicazioni è pressoché fuori uso.
Nelle ultime 24 ore gli ospedali del settore hanno ricevuto 144 persone uccise e 560 feriti. Le forze di occupazione israeliane continuano a colpire i gruppi palestinesi nei centri di distribuzione dei soccorsi, dove sono costretti a mettere a rischio le loro vite per sfamare i loro bambini con l’uso continuo di Israele di fucilazioni indiscriminate e pestaggi casuali.
Un numero di vittime è ancora sotto le macerie e per strada, le ambulanze e le squadre di protezione civile non possono raggiungerle. Il numero dei morti a causa dell’aggressione israeliana è di 55.637 martiri e 129.880 feriti dal settimo ottobre dell’anno 2023. Il bilancio dei morti e dei feriti dal 18 marzo 2025 ammonta a (5.334 martiri, 17.839 feriti).

Il confronto tra le immagini di Gaza prima e dopo la guerra non è prova di una condanna della resistenza che cerca di liberare la propria patria, ma piuttosto una prova esatta del tradimento di 57 paesi arabi e islamici e dell’abbandono di Gaza e della mancata solidarietà con essa, nonché del supporto con armi, attrezzature e rifornimenti, mentre l’Occidente aiuta l’occupazione con tutte le sue forze.
Inoltre l’occupazione israeliana impedisce alle istituzioni nazionali e internazionali di raggiungere i depositi di carburante destinati agli ospedali, con la scusa che si trovano in aree rosse. La mancanza di forniture di carburante agli ospedali rischia di farli smettere di funzionare, poiché dipendono dai generatori per fornire energia ai reparti vitali. Negli ospedali il carburante si esaurirà in 3 giorni.
Una fonte della Compagnia delle Telecomunicazioni Palestinese ha comunicato che le strutture e i percorsi dell’azienda sono esposti a un targeting sistematico che indebolisce l’efficienza della rete in modo accelerato e minaccia di raggiungere una fase difficile da riparare. Gli attacchi ripetuti all’infrastruttura sono diventati quasi quotidiani, il che esaurisce le squadre di manutenzione e le espone a rischi, come è successo ieri a una squadra nel centro del settore, che ha portato all’amputazione della gamba. Le squadre continuano a lavorare 24 ore su 24 nella Striscia di Gaza, ma la continua aggressione ostacola gli sforzi per ripristinare i servizi. C’è una grave carenza di attrezzature e materiali a causa della chiusura dei varchi e della prevenzione dell’inserimento dei materiali necessari per riparare la rete, il che aumenta la difficoltà di mantenere le riparazioni.