Firenze: apre i battenti la mostra “Memorie di uomini e storie di cavalli”

Memorie di uomini e storie di cavalli”. È il nome della mostra sulla storia dell’ippica nella nostra regione, in occasione della Festa della Toscana, che il professore dell’Università di Firenze e socio della Società Incremento Razze Equine, Luigi Brighigna, illustrerà in Consiglio Regionale. L’inaugurazione si terrà alla presenza anche del Segretario questore del Consiglio Regionale della Toscana, Gian Luca Lazzeri, e del Vicepresidente del Consiglio Regionale, Roberto Benedetti, martedì 22 gennaio alle ore 17 presso la Sala Affreschi di Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale in via Cavour, 4 a Firenze.

Nell’occasione, sarà dato un riconoscimento a Rosario Pecoraro, decano degli allenatori di galoppo in Toscana, a Giorgio Caronna, decano dei giornalisti di ippica internazionale nel settore galoppo, ad Andrea Baveresi, pluripremiato driver soprattutto per storiche scuderie come Bellosguardo e Giove Pluvio, e ad Antonio Berti, decano dei giornalisti toscani di ippica.

 

LA MOSTRA – La mostra nasce in un periodo in cui l’ippica nostrana sta attraversando gravi difficoltà. L’obiettivo è quello di far conoscere più a fondo le discipline del trotto e del galoppo e rilanciare la passione per questa tradizione. Dal 22 al 31 gennaio 2013 (dal lunedì al venerdì, orario 14-18), nelle sale espositive del II Piano di Palazzo Panciatichi, si potranno ammirare diversi cimeli e documenti storici. Dal programma ufficiale della riunione di corse per purosangue per la Corsa dell’Arno svoltasi al Visarno nel 1837, alle foto storiche dagli anni ’50 ad oggi passando per 11 giubbe (6 di galoppo e 5 di trotto) di scuderie storiche, tra cui la Lambro, la Pescaia, la Vallelunga e la Vedano, che hanno cessato di esistere, la Dormello Olgiata, la cui attività è da anni molto limitata, e la Rencati, che oltre alle piste italiane calca anche quelle inglesi.

 

UN PO’ DI STORIA – In Italia, la passione per l’ippica agonistica ha preso sostanza all’ombra del campanile di Giotto. Ai primi dell’Ottocento, furono i ricchi mercanti inglesi di stanza a Livorno per i loro commerci a portare la voglia di corse in Toscana. Grazie alla nobiltà cosmopolita della Firenze governata dalla Corte illuminata dei Lorena, la capitale dell’allora Granducato fu la prima città dell’intera Europa continentale (addirittura prima di Parigi, Roma e Milano) ad organizzare nel 1827 corse di purosangue. La più importante competizione fiorentina fu subito la Corsa dell’Arno, che rappresentò la maggiore prova di selezione di purosangue inglesi in Italia fino all’istituzione del Derby Reale Italiano avvenuta a Roma nel 1882. Poi, grazie al Re d’Italia che fece costruire un ippodromo e piste di allenamento nella tenuta di San Rossore (oggi Parco di proprietà regionale), lo scettro di regina dell’ippica toscana passò da Firenze a Pisa.

 

Per informazioni: segreteria Segretario questore Gian Luca Lazzeri, 055-2387208 (Valentina)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *