Festa di nozze

Oggi vi presentiamo la poesia “Festa di nozze” dell’autore Bruno Guidotti che la nostra redazione ha accolto con orgoglio e che d’ora in avanti, ciclicamente, ci farà assaporare le sue opere. Guidotti è un autore poliedrico che rappresenta sempre la vita ed i problemi che essa ci porta ad affrontare. Le sue poesie, di notevole spessore, sono relative alle varie esperienze umane: “ le fatiche, le speranze, i rimpianti, le frustrazioni, le scene di vita” sono il pane dell’anima di Guidotti. Le sue opere, sempre velate di malinconica dolcezza, si fissano nell’animo sensibile in maniera indelebile. Nei suoi disegni, come quello in copertina che rappresenta “La festa di nozze” e nei suoi dipinti, si evidenzia un vibrante dinamismo che conferisce un notevole movimento alla composizione. Guidotti rifiuta qualsiasi collocamento ad eventuali movimenti stilistici, quindi chi si avvicina alle sue opere scrittorie o pittoriche deve guardarle con la purezza di un fanciullo, libero da ogni schema mentale, per poterne apprezzare il talento.

Quanto azzurro questa mattina nel cielo,

e che verdeggiare e profumo tra i campi.

C’è fermento all’antica cascina,

la figlia del vecchio fattore, oggi si sposa.

Dalle ore assai preste, le donne son deste:

chi cucina le carni, chi i sughi e gli arrosti,

chi intenta a vestire la giovane sposa,

e chi a rendersi bella davanti agli specchi.

Nella chiesetta addobbata che profuma di rose

e di calle, ansioso attende lo sposo.

All’ombra della pergola di grappoli ricca,

tavoli  imbanditi fanno mostra  di sé

 Intorno seduti: giovani, anziani,

donne dai seni abbondanti e bambini chiassosi

  Si scherza, si ride, si susseguono portate gustose,

 e fra bocconi e bevute si grida: “evviva gli sposi”

Da una fisarmonica, un suono nell’aia si spande,

e in allegria si canta e si balla.

Nella danza s’intrecciano i passi, or svelti, or lenti.

Gli sguardi si incontrano vicini e  invitanti.

Si sfiorano guance di fuoco, e le  bocche anelano  baci.

Suona  fisarmonica; suona ancora ti prego,

non cessare questo tempo di semplice gioia.

Ebri, stanchi, chi incerto nei passi, chi accennando canzoni storpiate,

gli invitati al calar della notte, verso le  case fanno ritorno.

Nel cielo, già alta è la luna, ed intorno l’odore dell’umida terra,

ed un immenso silenzio. Solo dei grilli si ode un lontano frinire.

Bruno Guidotti

Il disegno di copertina è di Bruno Guidotti

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