Ferdinando Scianna: immagini, racconti e sorrisi di una Sicilia lontana

di Giusy Chiello

“Fotografare la Sicilia é per me quasi una ridondanza verbale.  Ho cominciato a fotografare intorno ai diciassette anni e la Sicilia era là. Per capirla e attraverso le fotografie per cercare di capire, forse, che cosa significa essere siciliano. Interrogazione ossessiva questa dei siciliani su se stessi e la terra a cui appartengono. Interrogazione che continua, forse, ancora più ossessivamente, quando dalla Sicilia si va via. E andarsene via ed essere siciliani è stato per tanto tempo, molto lo é ancora, quasi la stessa cosa”.

Queste le parole di Ferdinando Scianna, uno dei più grandi fotografi dei nostri tempi che ha fatto della sua arte la sua vita. Abbandonando la sua terra è riuscito a diventare uno dei mostri sacri della fotografia e nei giorni scorsi l’artista bagherese è tornato in Sicilia per portare un po’ di sè e del suo lavoro nei luoghi dove è cresciuto.

Il motivo che lo ha portato “dalle sue parti” è stato il desiderio di mostrare alla cittadinanza i suoi ultimi lavori, ed è quello che ha fatto a Palermo e Bagheria, presentando rispettivamente la sua mostra “FERDINANDO SCIANNA E LA SICILIA – da Porta a Porta” e il suo ultimo libro “Autoritratto di un fotografo”.

La mostra dell’artista bagherese, con sede doppia all’Oratorio S.S. Elena e Costantino ed al Loggiato San Bartolomeo, sarà a Palermo dal 17  dicembre 2011 al 22 gennaio 2012.

Si tratta di una ricca esposizione di foto, con oltre 70 dei suoi scatti fotografici a colori e in bianco e nero, nei quali Ferdinando Scianna racconta l’Isola che ha esportato nel mondo con la magia e la bellezza dei suoi luoghi e la solitudine degli uomini.

La mostra, organizzata dalla de Arte Service & Management e da Archimedia, promossa dalla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana in collaborazione con la Fondazione Federico II, dall’Assessorato Regionale al Turismo, dalla Provincia Regionale di Palermo, ospita anche 140 artisti selezionati tramite un concorso.

La presentazione del libro di Ferdinando Scianna, invece, si è invece svolta a Bagheria sabato 18 dicembre, nei locai della Libreria Interno 95.

“Volevo fare il fotografo per fuggire dal destino già confezionatomi. Sciascia si trovava per caso a pranzo a Bagheria e venne di passaggio alla mia mostra.” Questi alcuni degli aneddoti della sua vita professionale e privata che, il noto fotografo, nell’occasione, si è divertito a raccontare, sottolineando che la sua vita è stata dettata dal caso e dalla fuga dalla sua Sicilia. Un autoritratto quello di Scianna, non solo fotografico, ma corredato di sorrisi, ricordi e vicende che lo hanno portato ad essere l’uomo che è adesso, il grande artista che ha cominciato a lavorare per la moda per un equivoco. I suoi “iniziatori”, in quel caso, furono gli stilisti Dolce e Gabbana, che dopo aver visto alcune sue foto gli proposero di realizzare un catalogo per loro. Il progetto ebbe un successo mondiale, ma fu tutto per caso, perché quelle foto di cui furono rapiti i due stilisti siciliani non appartavano a Scianna ma ad un’altra fotografa. Il caso e la fuga dunque i protagonisti principali della sua storia e del suo successo.

Un racconto il suo che dai suoi occhi lascia intravedere oltre che l’amore per la sua terra anche un po’ di astio per un luogo che non ha potuto e non ha saputo cogliere e far fruttare il suo talento. Un amore grande che forse non veniva ricambiato. Il suo continuare a descrivere la sua terra col suo lavoro forse cela quel mancato amore ricambiato che l’artista avrebbe voluto vivere. Una sorta di parallelismo, questo, con il suo desiderio, durante il suo percorso artistico, di fotografare tutti i genitori del mondo che baciano i loro figli, proprio perché forse nel suo ego l’affetto del padre gli era stato negato.

“Crede che sia arrivato il momento di tornare a Bagheria per aiutare a migliorare le cose?”, gli chiede, durante l’evento, uno dei presenti. La sua risposta è soltanto un sorriso. Non sapremo mai cosa avrà voluto dire veramente ma crediamo che il suo messaggio possa essere da stimolo per coloro che ancora ricercano il risvolto positivo della loro vita.

Nella prima foto: Ignazio Buttitta, di Ferdinando Scianna

Le altre foto sono di Elisa Martorana

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