Export Made in Italy in crescita, focus sui distretti industriali

due mani con indosso delle fedi

Le eccellenze Made in Italy continuano a spingere l’export: dall’oro alla ceramica all’occhialeria i distretti italiani hanno fatto registrato nuovi dati di crescita, con risultati positivi per il 22esimo trimestre consecutivo.

L’analisi, condotta da Intesa Sanpaolo, mostra nel secondo trimestre del 2015 la cifra record di 23,2 miliardi di euro per le esportazioni dei nostri 143 distretti industriali, vale a dire 1,5 miliardi in più dello stesso periodo del 2014.

La crisi del 2009 sembra ormai un ricordo lontano e il costante incremento degli ultimi 22 trimestri è il segno evidente di una forte accelerazione, basata su una crescita tendenziale del 7%.

A spingere le esportazioni dell’Italia sono state le ottime performance del settore biomedicale (+19,7%), dell’ICT (+17,7%) e della farmaceutica (+16,6%); notevoli anche i risultati nell’industria della moda e dei materiali da costruzione. A brillare più di tutti, però, sono il distretto orafo di Valenza, l’occhialeria di Belluno, la concia di Arzignano e le piastrelle di Sassuolo, tutti e quattro ai primi posti in termini di volumi di crescita dell’export.

due mani con indosso delle fediL’oreficeria italiana si conferma sempre in prima fila, basti pensare alla qualità della manifattura e all’esclusività di una fede nuziale nata dalle mani dei nostri maestri artigiani. Inoltre, i recenti risultati positivi della terza edizione di GoldItaly ad Arezzo sono un’evidente riprova del trend del settore: il 25% in più di espositori rispetto al 2014, con il coinvolgimento di tutti i distretti orafi italiani – Valenza, Vicenza, Arezzo, Milano e Napoli – e la partecipazione di oltre 330 buyer provenienti da 98 paesi del mondo.

Nel report di Intesa Sanpaolo, però, non sono da meno i distretti dell’agro-alimentare, principalmente ubicati al Sud, i quali presentano notevoli livelli di eccellenza e un incremento più che doppio rispetto alla media italiana. Tra questi spiccano il settore ortofrutticolo di Bari, la mozzarella di Bufala campana, le conserve di Nocera e il caffè e la pasta di Napoli.

I distretti italiani spiccano, dunque, e l’esportazione è di certo un fattore competitivo trainante della nostra economia.

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