E’ uscito il libro di Vincenzo Alfredo Insolera “Le Pieghe dell’Anima e Storie di Sicilia tra l’800 e il 900 in Lentini-Francofonte-Vizzini

Questo libro è la prima opera edita di Insolera.

E’ già un successo e in continua richiesta l’opera prima di Insolera appena uscita e presente su tutte le
piattaforme online oltre che prenotabile presso tutte le librerie italiane. Il libro, ovviamente, può anche essere acquistato direttamente dalla casa editrice CTL Editore Livorno.

Cosa è per lei la poesia?- Abbiamo chiesto all’autore, la risposta non si è fatta attendere mostrandoci da subito la profonda sensibilità di Insolera. “Per me la poesia è immediatezza/ figlia della estrema spontaneità/ moto irrefrenabile scaturente dall’animo/ così come torrente impetuoso che corre a valle/ Il suo linguaggio deve essere a tutti comprensibile/ I suoi contenuti “limpidi”, facilmente condivisibili o contestabili/ Deve possedere scorrevolezza, ritmo e musicalità/ Deve essere” lieve e danzante”. QUESTO IL MIO CONCETTO DI POESIA. LA POESIA IN CUI CREDO. CHE FLUISCE IMPROVVISA DALLA MIA PENNA E NON DA’ TEMPO A RAGIONAMENTI COMPLESSI. MA VIVE DI EMOZIONI.

Dalla prefazione di M. N. Zagarella:

In una società frenetica e riversata all’esterno come la nostra, che nella fretta tralascia di ascoltare il “tesoro interiore”, la dimensione intimistica della poesia di Insolera si qualifica positivamente per la riscoperta del “soggetto”, per la centralità della persona, che sente, soffre, sogna. Attira la dimensione
crepuscolare, che indugia su esperienze anche minime del quotidiano, di valenza tuttavia universale: le “pieghe della vita” (intendo dire) che diventano, come recita il titolo della raccolta, le pieghe dell’anima. …L’autore dona valore alle cose piccole ma importanti dell’esistenza, “coprendole” delle sue emozioni nelle diverse fasi del suo esistenziale divenire fino all’età matura…..Filo conduttore delle quattro sezioni della silloge, LUCI, AMORE, OMBRE, MINIMALIA, è il “sentimento puro” che si alimenta e alimenta albe e tramonti, notti e visioni marine, squarci di quartieri e immagini femminili, o vagheggia, con lo sguardo e la mente, “riottose discese e sogni percorsi a metà”…. Temi ricorrenti anche, il passare della giovinezza e del tempo, le scelte, le fughe, il sognare, il volare/ricominciare, senza zavorre di conformismi, ansie, paure….Grande catalizzatore di opposti sentimenti è l’Amore e con lui le diverse figure femminili….Spesso donna e amore sono associati alla notte, che si colora dello stesso polimorfismo del “fantasma femminile” in una eccitata girandola di fantasie e di sensazioni…L’autore ha affrontato, anche se di rado, tematiche
sociali e civili …nel fare riferimento a fatti determinati di sangue, alle lotte per la terra dei campesinos, a Jan Palach, a una certa Messina abbandonata dagli anni del lontano terremoto del 1908, ad antichi quartieri abbandonati a se stessi della sua Lentini, all’attuale crisi ecologico ambientale…Quanto alla forma, i quattro testi in dialetto siciliano, nati dalla nostalgia ma anche dal recupero programmatico attuato da Insolera delle proprie radici e vocazione poetica, tendono a ripetere l’accattivante musicalità della tradizione popolare siciliana e lentinese….Il poetare in lingua si pone come tendenzialmente prosastico discorsivo, ma realizza suggestivi effetti ritmici, o anche di indeterminatezza evocativa o
concitazione fantastica, attraverso un uso sottile di versi brevi, pause, frequenza di iterazioni, anafore, parallelismi, disseminazione di rime e assonanze….

Caruso della solfatara


Premessa personale alle novelle:

I fatti narrati sono “scaturiti” da una esigenza inconscia, ma anche dalla necessità di non volere dimenticare il nostro vissuto trascorso, anche se intriso di sofferenze ed ingiustizie sociali, e di
sottolineare, ancor prima a me stesso, la “vuotezza” dei giorni che viviamo, nei quali siamo immersi quasi ad essere dei naufraghi senza speranza di salvezza e senza nuovi e reali orizzonti visibili. E’ la vita trascorsa, con la sua semplice ed essenziale quotidianità, contrapposta a quella odierna, estremamente complessa; la pazienza contro la frenesia e l’insoddisfazione; L’accettazione appagante di una vita umile o la ribellione contro i soprusi e per l’acquisizione dei propri diritti, contro la continua ed affannosa corsa alla affermazione sociale ed economica: dignità, famiglia ed affetti, valori veri e reali, contrapposti a quelli odierni dai contorni non ben definiti e quasi mai assimilabili. Con i miei racconti credo abbia semplicemente voluto ricordare a me stesso, illudendomi di farlo anche per altri, quei valori d’altri tempi, reali ma dimenticati, sui quali dovremmo rifondare la nostra esistenza, al fine di tornare a vivere
come “veri uomini”.

Popolana siciliana con il figlio

Nota critica di Giuseppe Cardello ad introduzione delle novelle

Piccole perle intrise di verismo, a raccontare la memoria dei nostri luoghi, la povertà, la condizione femminile, i drammi, la tristezza dei duri giorni delle angherie, i lampi di luce. Insolera ci riconsegna intatte le nostre radici, il quartiere dei bambini scalzi per le strade polverose e le grida delle comari, litigiose eppure assieme, le storie di sangue e sudore dei nostri genitori e dei nostri
nonni, oramai mito per i sentieri delle stelle. E lo fa con racconti asciutti e brevi ma di rara intensità, con parole che nei ricordi e nei sogni tramandati riprendono forme e suggestioni. Perché questa è la terra di Sicilia, dove lutto e luce, per dirla con Gesualdo Bufalino, si rincorrono e si sfidano di continuo nei giorni senza fine.

Dalla quarta di copertina:

La prima parte, “Le pieghe dell’anima”, è una raccolta di poesie, scritte dalla fine degli anni sessanta a tutt’oggi. Stili diversi si susseguono e mutano negli anni, mostrando reminiscenze varie, da Ungaretti a Prevert, a Neruda, a Fogazzaro, a Leopardi, a Quasimodo, Palazzeschi, a Garcia Lorca, a Moretti, compenetrandosi tra di loro ed uniformandosi alla personale sensibilità dell’autore. La seconda parte comprende sette storie dai toni verghiani, che riportano ad una Sicilia remota, con il genuino modo di vivere d’altri tempi ma con tutte le problematiche sociali ed esistenziali riguardanti lo sfruttamento dei lavoratori e la condizione di estrema emarginazione della donna.

Note biografiche

Vincenzo Alfredo Insolera

Vincenzo Alfredo Insolera nasce a Lentini (Sr) nel giugno del 1953. Consegue la maturità classica e la laurea in Biologia. Ha insegnato e svolto le attività di erborista, naturopata, iridologo, nutrizionista ed aromaterapeuta. E’ stato conferenziere per famose multinazionali. Molteplici i suoi interessi: la regia teatrale, la sceneggiatura, la recitazione, la scenografia, la pittura, la fotografia, la musica. Ha costituito cooperative ed associazioni ad interesse culturale ed ha avuto l’opportunità di rapportarsi con
artisti e uomini di cultura di fama internazionale. Costante nella sua vita è sempre stata la scrittura. Scrive dall’età di tredici anni e non ha mai smesso.







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