Domani a Barga (LU) si inaugura la mostra “Immagini del mondo pascoliano”

Sabato 20 ottobre inaugura alla Fondazione Ricci “Immagini del mondo pascoliano”
Giovanni Pascoli disegnatore ed enigmista
A Barga fino all’11 novembre una mostra racconta aspetti sconosciuti e luoghi pascoliani

 

Disegni, ricordi, amici e rebus di Giovanni Pascoli. Inaugura sabato 20 ottobre alle 17,30 la mostra a ingresso libero “Immagini del mondo pascoliano”, organizzata dalla Fondazione Ricci Onlus e dall’Istituto Storico Lucchese sezione di Barga  nella sede della Fondazione in via Roma, 20 a Barga, con il patrocinio del Comune di Barga e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

La mostra è stata presentata in conferenza stampa questa mattina (venerdì 19 ottobre) nella sede della Fondazione Ricci Onlus da Antonio Nardini, direttore dell’Istituto storico lucchese sezione di Barga, e da Cristiana Ricci, presidente della Fondazione Ricci Onlus.

Nei pannelli che compongono le 7 sezioni della mostra documentaria, e nella pubblicazione che porta lo stesso titolo, edita dalla Fondazione Ricci Onlus, c’è tutto il mondo del poeta del quale ricorre quest’anno il centenario della morte. La biografia di Pascoli è ripercorsa grazie ad Alfreda Rossi Verzani, attenta studiosa borghigiana, purtroppo scomparsa; le vite di Giovanni, Mariù, del cane Gulì nel loro “nido” sono il filo conduttore attraverso le sette sezioni che raccontano i ricordi, i luoghi e i personaggi conosciuti da Pascoli.

L’esposizione valorizza l’importantissima raccolta di documenti di Antonio Nardini, direttore della sezione di Barga dell’Istituto Storico Lucchese, centrando l’attenzione sul legame che univa Pascoli ai suoi luoghi e alla sua casa, vissuta come un vero e proprio archivio all’interno del quale conservare testimonianze di ogni più piccola esperienza e ricordo. Quadri, fiori, libri e oggetti regalati da amici o provenienti dalla natura, sua grande ispiratrice. Spazio anche al rapporto del poeta con gli artisti dell’epoca ed ai legami affettivi, grazie ad una carrellata di 96 schede relative a tutte le persone che hanno avuto a che fare con lui: i genitori, le sorelle, gli amici, i colleghi.

La mostra. È composta da 25 documenti originali, 57 cartoline molte delle quali corredate da poesie manoscritte, da circa 50 tra ritagli e pagine di quotidiani e riviste d’epoca oltre a numerose riproduzioni tra cui il manoscritto de “Il gelsomino notturno”, dedicato all’amico Gabriele Briganti in occasione del suo matrimonio. I documenti esposti provengono delle collezioni degli archivi privati Nardini, Tognarelli, Verzani, Cardosi Carrara, Mordini, da quello della Fondazione Ricci Onlus, dalla collezione di Casa Pascoli e dalla Biblioteca Statale di Lucca.

I disegni. Uno degli aspetti tutt’ora poco conosciuti del poeta di Castelvecchio è la passione per il disegno con il quale immortalava i momenti quotidiani. Ritratti dell’amato compagno a quattro zampe, della sorella, ma anche della loro casa nei diversi progetti che progressivamente ne definirono l’aspetto come oggi la conosciamo, sono il cuore di questa esposizione. Se da una parte gli schizzi sono espressione della profonda riflessività del poeta e dell’attaccamento al suo nido, dall’altra compaiono anche a corredo dei suoi manoscritti e rappresentano un aspetto ancora poco noto della sua vita artistica.

I rebus. Giovanni Pascoli si rivela anche enigmista: numerosi infatti i rebus in mostra che il poeta amava inventare per sé e la sorella, “fermando” la realtà dei luoghi e degli aspetti della vita di tutti i giorni: un aspetto ad oggi poco conosciuto della sua figura. Molto caro al poeta il gioco di parole rappresentato dall’immagine di due giovani buoi al pascolo, che adottò come simbolo del proprio nome utilizzandola per inviare saluti agli amici.

Le foto. Numerose anche le fotografie, di cui Pascoli fu pioniere con la sua Kodak del 1899 che immortalò tra gli altri l’amico Giacomo Puccini. Un altro protagonista dei suoi scatti fu Zi’ Meo, contadino di Castelvecchio definito dal poeta il suo “consulente linguistico”, grazie all’aiuto del quale introdusse nelle sue opere quei “termini volgari” che ne caratterizzano la poetica.

Una passione, quella per l’arte, che si nutre anche dell’amicizia con pittori e musicisti suoi contemporanei, come ben spiega la studiosa Gioela Massagli nella parte della mostra dedicata proprio ai rapporti di Pascoli con Alberto Magri, noto pittore barghigiano, con Antonio Antony De Witt, Adolfo Tommasi e Attilio Pratella, che illustrarono la terza edizione di Myricae del 1984, con Adolfo De Carolis, pittore, xilografo e illustratore anche delle opere dannunziane, con Vittorio Corcos, curatore per breve tempo dell’allestimento grafico dell’opera omnia del poeta, e con Plinio Novellini, con cui si instaurò una vivace collaborazione artistica sia per i “Poemi del Risorgimento” che per la Cunella sul Giornalino della Domenica.

Di particolare importanza il legame con Alfredo Caselli, proprietario del Caffè omonimo, oggi Caffè Di Simo a Lucca. Il ritrovo, luogo d’incontro di musicisti e artisti tra i quali Giacomo Puccini, Alfredo Catalani e Eugenio Luporini, vide nascere e crescere il profondo legame tra i due, al punto che quest’ultimo diventò un aiuto insostituibile per il poeta che, lontano da Lucca, gli affidò i suoi affari non solo letterari ma anche economici.

All’interno della mostra troveranno spazio anche cartoline originali dei luoghi cari a Pascoli, articoli di giornale apparsi sia prima che dopo il 1912, anno della morte, e fino alla scomparsa di Mariù, avvenuta nel 1953, oltre alle bozze dei discorsi che Salvo Salvi, scrisse in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Barga a Giovanni Pascoli nel 1897.

Informazioni
La mostra, ad ingresso libero, rimarrà aperta fino a domenica 11 novembre con i seguenti orari: il martedì dalle 9 alle 12 e dal venerdì alla domenica, dalle 16 alle 19. I materiali esposti saranno comunque visitabili anche oltre la data di chiusura della mostra, su prenotazione, fino al 28 aprile 2013. Per informazioni e prenotazioni fuori orario: Fondazione Ricci Onlus, via Roma 20, Barga; 0583/72.43.57; 340/234.86.44; www.fondazionericcionlus.it; fondricci@iol.it.

 

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