CITTÀ D’ITALIA IN PERENNE DEGRADO

Degrado a Castel San’Angelo a Roma

La storica “caput mundi” ne detiene il primato… o quasi.

di Ernesto Bodini *

Come tutti gli anni, in tempo di vacanze, i turisti nostrani e stranieri non mancano (alla faccia del Covid-19) e, a parte gli inevitabili assembramenti con le conseguenze del caso, bisogna fare i conti con il perenne degrado di accoglienza in senso igienico soprattutto nelle principali città italiane. Capostipite di questo riferimento che ha dell’inospitale è proprio Roma, da secoli definita Città Eterna per la sua lunga storia e per i suoi numerosi reperti di inestimabile valore. Ma anche quest’anno come gli anni scorsi, quest’Urbe (che per rispetto dei residenti più civili e dei turisti ho scritto la U maiuscola) si presenta a chi la visita in modo a dir poco indegno, a cominciare dall’immondizia che permane nelle strade, parte delle quali da riasfaltare, gli infiniti monopattini abbandonati disordinatamente un po’ ovunque, come anche abbandonati a se stessi i molti clochard, le scorrerie di animali, gli autobus che vanno a fuoco, e le metropolitane che vanno in tilt e quindi soggette a perenne manutenzione,  e dicasi altrettanto per le scale mobili spesso inagibili, per non parlare degli addetti al traffico un po’ presenti e un po’ meno, oltre alla persistente presenza di barriere architettoniche, etc. Questo triste quadro di una città tanto amata e un tempo tanto invitante non solo è desolante in sé, ma è umiliante e indice di vergogna perché rappresenta la sede della Repubblica Italiana in quanto capitale, nella quale convergono non solo turisti abituali e occasionali ma anche autorità di ogni ambito provenienti dai maggiori Paesi del mondo. L’incongruenza, che di fatto rasenta il paradosso, è che in tutti questi anni c’è stata la corsa all’oro per occupare la posizione di sindaco e, nonostante l’avvicendarsi dei candidati e degli eletti, nessuno ha saputo riordinare la città in tutti i suoi settori. Va da sé, ed è bene  rammentarlo, che come in tutte le manifestazioni in cui si ambisce per occupare una poltrona (ambizione meramente politica e molto poco per altre finalità di interesse collettivo), sarebbe necessario fare una seria indagine per sapere quali uomini politici sono sufficientemente bravi e onesti per poter condurre una città. Ma purtroppo questa è utopia (non solo per la realtà italiana), e quel che è peggio è che altre città della nostra Penisola non sono da meno, e tra queste dicasi Torino, Napoli ed altre ancora.

Degrado Fontana Piazza Monteoliveto a Napoli

È pur vero che questa pandemia ha peggiorato le situazioni, ma è altrettanto vero che non deve essere una sorta di alibi perché ciò equivarrebbe a giustificare “ad oltranza” quello che gli amministratori non stati in grado di fare… o non hanno voluto fare quanto era di loro competenza e dovere. Anche se il mio intento ha di che provocatorio, sarebbe curioso immaginare i massimi esponenti della Repubblica frequentare e soffermarsi in una di quelle zone in cui è presente il degrado, con l’intendo di intrattenere i residenti e giustificare loro tale scempio cittadino, specie in Roma caput mundi. Ma anche questa pare essere un’utopia proprio perché nessuno di loro si sognerebbe di accogliere un invito in tal senso e, questo, a parer mio, è indice di una forma di irresponsabilità bendandosi gli occhi e tappandosi il naso per non vedere obbrobri e non sentire odori nauseabondi. Ma intanto i residenti continuano a convivere con una realtà che non è degna di un Paese civile, con tutto il massimo rispetto (è il caso di sottolineare) per tutte le popolazioni che per ataviche ragioni vivono nella massima indigenza). Dunque, quali altre considerazioni si possono fare visto che le nostre tanto decantate città d’arte hanno perso il fascino della bellezza, a causa dell’inciviltà di molte persone e della inoperosità dei politici-gestori? Quale cittadino del mondo e pseudo italiano (non a caso è sempre valido il mio aforisma “Ubi libertas ibi Patria”), non posso che astenermi oltre perché l’elenco di suddette considerazioni sarebbe interminabile e in parte eticamente improponibile, e affermo ciò non con astio ma con quella amarezza e vergogna che dovrebbero provare invece i “lor signori” che siedono sullo scranno di comando, eletti da chi paradossalmente è ancora più responsabile… sia pur indirettamente, anche perché costoro non hanno capito (o non vogliono capire) che quasi sempre in politica i risultati sono contrari alle previsioni!

* (giornalista e opinionista)

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