Cinema Palermo: Fuori Piove, alla scoperta del cinema modulare

Il luogo per presentare la rassegna cinematografica “La Muraglia Cinese”, il bar-libreria Garibaldi, con la sua modularità interna scandita dai tre ambienti dislocati nella stessa strada e relativi differenti accessi, non è stato sicuramente scelto a caso da Dario Ricciardo e Francesco Romeo, fondatori della neonata associazione culturale palermitana Fuori Piove.

Del resto, i due simpatici organizzatori dell’incontro, sembrano amare molto i dettagli, come suggerito dalle loro dotte dissertazioni intorno al nome dell’associazione, scelto perché “vedere un bel fim è sentirsi protetti anche durante un temporale”, e di questa prima cinerassegna, ispirato alla raccolta La costruzione della muraglia cinese di F. Kafka,  e scelto proprio per  dare l’idea di “proteggere i partecipanti dalla fruizione più lineare e facile dei film”.

La prima rassegna ideata da Fuori Piove verte, dunque, sul cinema modulare, e vuole essere un omaggio a tutte quelle componenti di un film (regia, montaggio e sceneggiatura), che ne costituiscono l’essenza, secondo dei percorsi tematico-visivi in grado di “demolire la consecutività ordinaria e i piani della narrazzione classica”.

Rendendo bene l’idea di ciò che lo spettatore si godrà a partire dal 9 maggio, Romeo e Ricciardo hanno presentato opere in cui i salti, le apparizioni, le sparizioni e gli occultamenti del movimento mirano a creare una “poetica della lacuna che canta se stessa e produce poesia”. Si tratta di film estremamente originali e non per tutti, in alcuni casi mai approdati nelle sale italiane e ottenuti da Fuori Piove grazie a oculate aste su eBay.it.

La modularità affiorerà sotto diverse forme durante la cinerassegna: Questa è la mia vita di Jean-Luc Godard è suddiviso in dodici quadri e usa le disdascalie per bloccare il flusso delle immagini; Le avventure acquatiche di Steve Zissou di Wes Anderson è scandito da celebri canzoni; Mon Oncle d’Amerique di Alain Resnais è un film-saggio giocato sull’intreccio di tre personaggi; Palindromi di Todd Solodz prevede sette attrici diverse per interpretare la parte della protagonista; Frank Costello faccia d’angelo di Jean-Pierre Melville ha tutto il freddo rigore di una tensostruttura e il conclusivo Ghost Dog – il codice del Samurai di Jim Jamursh ospita tantissime lingue, mantenendo sempre una sua comprensibilità.

Previsti ampi dibattiti durante le visioni presso il Centro Culturale Francese dei Cantieri Culturali alla Zisa nonché su un sito web, ancora in allestimento, dedicato agli spettatori, che per informazioni e iscrizioni possono contattare Fuori Piove al mob. 320.8058371.

Andrea Anastasi

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