C’è chi dice NO all’arruolamento nell’esercito israeliano e viene condannata a 87 giorni di carcere

Israel Defence Forces Byhttps://www.flickr.com/people/45644610@N03 - https://www.flickr.com/photos/idfonline/7323261082/, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=34357801
«Mi sono rifiutata di arruolarmi in un esercito che opprime i miei amici palestinesi». Parole di Einat Gerlitz, 22 anni, israeliana. È finita in carcere per aver avuto il coraggio di dire no. No all’occupazione. No alla violenza. No al genocidio. L’ha detto con dignità, ed è stata punita dalla “più grande democrazia del Medio Oriente”.
«Ciao, sono Enid Gerlitz. Ho 21 anni. Il 4 settembre 2022 mi sono rifiutata di arruolarmi nell’esercito israeliano. Sono stata condannata a un totale di 87 giorni di carcere militare israeliano. Ho rifiutato perché non potevo arruolarmi nell’esercito che opprime i miei amici palestinesi. Non potevo arruolarmi in un sistema che priva un popolo della libertà in nome della presunta sicurezza di un altro. Mi sono rifiutata di partecipare all’occupazione del popolo palestinese. Quando ho rifiutato, non avevo idea di quanto questo meccanismo di oppressione si sarebbe spinto oltre. Negli ultimi 521 giorni, stiamo assistendo a nuovi livelli di violenza, persecuzione politica e fascismo dilagante. […] Come obiettori di coscienza, ci assumiamo la responsabilità della società in cui viviamo. Ci rifiutiamo di essere complici. Non lo diciamo a nostro nome».
Fonte: Scomode Verità– Alessandro Di Battista