CBM Italia Onlus e la lotta alla cecità evitabile in Uganda

In Uganda i dati statistici raccontano più di mille parole. In una popolazione dove il 46% degli abitanti ha meno di 13 anni, il tasso di abbandono scolastico per i bambini in età di scuola primaria è del 10%, mentre l’11% è orfano di almeno un genitore[Ug1] . La maggior parte delle persone vive in aree rurali difficilmente raggiungibili e crede nella medicina tradizionale. Verso la medicina moderna c’è diffidenza, soprattutto rispetto agli interventi di tipo chirurgico. Un problema di non poco conto, quest’ultimo, se si considera che la percentuale delle persone con disabilità in Uganda raggiunge il 12,5%, con una prevalenza della cecità dello 0,4%.

CBM è un’organizzazione umanitaria attiva nella prevenzione e cura della cecità e della disabilità evitabile. In Uganda rafforzare i servizi oculistici di base nelle comunità più povere rappresenta una priorità e gli interventi di CBM vanno in questa direzione. Lo dimostra l’ultimo progetto realizzato all’interno della campagna “Break the Cycle”.

CBM: l’impegno per le persone con disabilità

Il 1908 è l’anno in cui nasce Christian Blind Mission, ovvero CBM. Un’organizzazione umanitaria che promuove da sempre la prevenzione e la cura delle patologie visive nei Paesi in via di Sviluppo. CBM Italia Onlus nel 2020 ha contribuito raggiungendo oltre 1 milione di beneficiari attraverso 38 progetti in 14 Paesi.

Nel dicembre 2020 ha promosso la campagna “Break the Cycle” con l’obiettivo di spezzare il ciclo che lega povertà e disabilità. I progetti realizzati e ancora in corso sono 26; riguardano i Paesi di Asia, Africa e America Latina. Tra questi c’è quello in Uganda.

CBM Italia Onlus mette al centro la tutela delle persone con disabilità attraverso la promozione del diritto alla salute, l’educazione e l’inclusione sociale. Un lavoro che coinvolge le comunità nell’intento di non lasciare emarginati i soggetti in difficoltà.

CBM in Uganda

Il progetto di CBM Italia Onlus per l’Uganda si chiama ForeSeeing Inclusion – Salute visiva e Disability Mainstreaming in Nord Uganda ed è stato realizzato con il sostegno di AICS ー Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e in partnership con CUAMM Medici per l’Africa e l’Ospedale St. Joseph nelle regioni di Acholi e West Nile del Nord Uganda, tra le più povere del Paese.

La situazione sanitaria è critica perché a fronte di una domanda crescente di assistenza sanitaria le condizioni per il suo conseguimento vedono la difficoltà per il raggiungimento delle persone, tema che non a caso è al centro degli obiettivi di CBM che prevede di rafforzare i servizi oculistici di base nelle comunità e nei campi profughi.

Il progetto si articola attraverso due ospedali di riferimento, l’ospedale St. Joseph e l’ospedale di Arua, e quattro health centers. Tra gli interventi programmati da CBM c’è il potenziamento dei servizi specialistici di salute visiva. È prevista la costruzione di una nuova sala operatoria presso l’ospedale St. Joseph in partnership con Arcò-Architettura e Cooperazione e l’ammodernamento di quella già esistente dell’Ospedale di Arua, con l’acquisto di moderne attrezzature.

Il progetto porterà cure oculistiche a 76.500 persone ed è prevista la formazione di circa 830 figure tra personale sanitario e stakeholder. Obiettivi ambiziosi e importanti, in grado di dare risposte concrete ai bisogni della popolazione ugandese, anche se tanto resta ancora da fare.


Ha senso parlare di questo problema di educazione se poi non viene ripreso successivamente? o è solo per dare una visione generale della situazione? [Ug1]

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