Cagliari: lo scorso 24 febbraio la messa in suffragio del dott. Ricchi e dei colleghi

Cappella Brotzu 24.02.2014 S.Messa Suffragio ai caduti nel 2004

La celebrazione liturgica di suffragio agli “EROI SILENZIOSI” è avvenuta in un clima di commozione e partecipazione fino alle lacrime anche di alcuni di coloro che avevano, in sala operatoria, condiviso le gioie e le speranze della vita che rinasce da un petto squarciato e ricomposto con rigorosa professionalità e amorevole cura.

I ricordi….. : della sciagura che non hanno visto, si sono mescolati alle emozioni che tantissime volte avevano provato nel trapianto e soprattutto alla “ripartenza” del nuovo cuore dopo le prime sollecitazioni elettriche per la rianimazione del cuore di un cadavere nel petto di un malato in procinto di morire.

Nei ricordi sono riapparsi “vivi” i volti mascherati dall’abito verde e la “mascherina” sul volto….. in una sorta di risurrezione miracolistica…. nel clima liturgico della celebrazione eucaristica della morte e resurrezione di Gesù Cristo. Come Cristo hanno affrontato la vita, con il sacrificio fino alla morte ed alla morte in croce nel Calvario di “Bacu Malu” dei monti di Capoterra.

L’Arcivescovo nella sua Omelia si è chiesto <<perchè pregare per una sciagura aerea? Certo, lo facciamo.ma facciamo anche di più. Diciamo che le sciagure aeree non sono tutte uguali, né tecnicamenté né sotto altri profili: dobbiamo ricordare perché i tre medici erano a bordo di quell’aereo, il bene che dovevano fare a un’altra persona come sempre facevano».

Poi ha citato la Bibbia:«Beati coloro che muoiono nel Signore. Le loro opere li seguono».

Le loro opere sono state, in questi dieci anni, sono oggi e lo saranno per il futuro di esempio per tutti : per quelli che hanno scelto la missione “di prendersi cura” dei malati e per tutti i cittadini che possono apprezzare e vivere il valore del loro spiccato  “SENSO DEL DOVERE” che ,ricordando Aldo Moro, è il valore senza del quale la nostra società, la nostra Italia non si può salvare.

Ma la testimonianza e la presenza dei familiari ha fatto di questa assemblea una comunità partecipe e solidale :

ALESSANDRO con mamma Liliana ed i fratelli Iolanda, Alberto e Stefano;

GIANMARCO con la moglie Giulia;

ANTONIO con la fidanzata Gigliola;

ed infine – Serena la moglie ed i tre figli di Alessandro – i figli di Gianmarco – la vecchia e sofferente Palmira mamma del’unico figlio Antonio – impossibilitati ad essere presenti fisicamente lo sono stati nella preghiera.

Gli orfani del Dott.Ricchi, eredi della Associazione Sarda Trapianti, da lui fondata che oggi porta il suo nome, non vogliono “DIMENTICARE” il sacrificio di questi eroi e dopo la S.Messa, a nome del Presidente Giampiero Maccioni , hanno così espresso  il senso di questa giornata e dei doni che hanno offerto oggi, alla mamma del Cardiochirurgo “madre di tutti” i defunti e in seguito, all’Ospedale Brotzu, dell’opera realizzata dall’artista PINUCCIO SCIOLA .

 

PER NON DIMENTICARE

Una pietra alla memoria del Dott. Alessandro Ricchi e della sua equipe, a dieci anni dalla loro prematura scomparsa.

 

– L’OPERA D’ARTE E L’ARTISTA-.

Una grande pietra sonora e trasparente, per continuare a catturare la luce che Dott. Ricchi ha dato a tanti di noi con la sua dedizione, la sua professionalità, il suo amore: alla vita… con il cuore in mano.

La scultura, in calcare bianco, realizzata dallo scultore Pinuccio Sciola, avrà le seguenti dimensioni: H 3.30 x 1.00 x 35 cm. e verrà posata all’esterno in prossimità dell’ingresso dell’ospedale Brotzu, sede del centro trapianti di organi della Sardegna.

L’opera d’arte, realizzata dall’artista sardo Pinuccio Sciola, e dal titolo “PER NON DIMENTICARE”, commissionata dall’Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi e donata all’Azienda Sanitaria G.Brotzu, potrà rappresentare un’opportunità per una nuova riflessione e per una rinnovata preghiera di ringraziamento, dedicate all’impegno inesauribile che quotidianamente viene svolto dagli operatori sanitari del centro trapianti del Brotzu in Sardegna.

La presenza di un monumento dedicato ai NOSTRI EROI SILENZIOSI, caduti per una nobile causa umana, non potrà far altro se non irradiare – da quel seno simbolico che solo le opere d’arte sanno emanare – un nuovo e perpetuo bisogno di riflessione per tutti coloro che, volta per volta, nel loro incedere, ne incontreranno la sua immagine rappresentativa monumentale.

Perché, basterà quel contatto visivo, per far nascere sempre un nuovo bisogno destinato a una riflessione profonda. Un bisogno, che sarà pieno di una riconoscenza e di una tenerezza fraterna pronte per essere offerte a tutti, in senso più generale; ma, soprattutto, per essere offerte agli operatori sanitari di questa CASA DELLA SALUTE, i quali hanno dimostrato e dimostrano d’essere sempre pronti a svolgere la loro preziosa opera, affinché vi siano tutti i presupposti per un miglioramento della QUALITA’ DELLA VITA.

 

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Giampiero Maccioni

Presidente Associazione Sarda Trapianti  “Alessandro Ricchi”

 

Nella foto, Giampaolo Piras, trapiantato di cuore dal Dott.Ricchi nel 1996, offre alla madre del Cardiochirurgo la ceramica artistica di Stefano Cherchi a nome dell’Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi”, dei pazienti, dei trapiantati e degli operatori sanitari.

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