Bagheria (Pa): a Villa San Cataldo rose, fiori e spine

E’ doveroso tirare le somme a conclusione delle due giornate che ci hanno visto impegnati nella XXI giornata di primavera del FAI. Abbiamo aggiunto un ulteriore tassello nella costruzione del mosaico che speriamo, ci riconsegnerà i giardini di Villa San Cataldo.

L’evento promosso dal FAI ci ha visto parte attiva e ben felice di spendere le nostre energie per una causa molto sentita dalla comunità bagherese. Una causa annosa, dobbiamo questo con rammarico sottolinearlo, in quanto è cosa ben nota che la villa nella norma è chiusa alla pubblica fruizione. I bagheresi varcati i cancelli in una giornata in cui anche il tempo è voluto essere clemente, hanno con stupore e meraviglia riscoperto un gioiello unico nel suo genere e che anni di parziale abbandono non sono riusciti a offuscare.

Abbiamo esplorato il grande parco accompagnati e guidati da Ciceroni giovanissimi ma preparati in maniera encomiabile dalle scuole di appartenenza, competenza ed entusiasmo sono stati i denominatori comuni per tutti quei ragazzi che ci hanno ”raccontato “la villa. La Scianna Orchestra ha fatto da cornice musicale in maniera pregevole. Angoli misteriosi si sono svelati alle centinaia di visitatori accorsi da tutta la provincia e che armati di macchine fotografiche, hanno percorso in lungo e in largo i viali.

Il giardino si è rivelato con le sue essenze arboree e con l’agrumeto che i padri gesuiti per esigenze di opportunità economica avevano impiantato diversi decenni addietro. Le sensazioni comuni ai visitatori sono state il desiderio di continuare a godere di quest’unico polmone verde della cittadina, una sete di natura e un modo per evadere dal grigiore della città, ed un’attenzione e una sensibilità per l’ambiente soprattutto nei bambini cosa che ci ha particolarmente colpito. Dobbiamo ringraziare l’instancabile e incrollabile Prof. Giuseppina Greco che in veste di rappresentante del Fai ha curato la manifestazione e ci ha coinvolto assieme a tanti volontari del Fondo Ambiente Italiano che con i ragazzi del nostro movimento hanno animato i banchetti posti all’ingresso della villa per accogliere in maniera simpatica e costruttiva i visitatori. La prof. Greco ha inoltre posto l’accento su un aspetto spesso trascurato, ha, infatti, detto con vigore che nel nostro paese potremmo tranquillamente “vivere d’arte”, il nostro è un patrimonio enorme che il mondo intero ci invidia.

L’augurio di Bagheria Bene Comune è che Villa San Cataldo non sia un paradiso perduto, bensì divenga un paradiso ritrovato. Ma come sappiamo bene, villa San Cataldo non è tutta “rose e fiori”, tanto è che uno dei compiti affidati al nostro movimento era giusto quello di vigilare sulla sicurezza e fare in modo che nessuno si avvicinasse troppo alle panchine lesionate o alle gugliette in tufo non del tutto stabili. Perché siamo arrivati a questo punto? Perché Villa San Cataldo non è sicura? Pare sia questa la motivazione principale della sua chiusura da ben sette anni a questa parte. Alla luce delle notizie che si sono rincorse in questi giorni, delle polemiche rimbalzate sul web e che pare non trovino soluzione, ci siamo chiesti ma effettivamente dei lavori di manutenzione sia ordinaria sia straordinaria chi avrebbe dovuto occuparsene? Di fronte alle accuse mosse in prima battuta alla Provincia che pare sia la detentrice del bene, l’assessore provinciale Bartolo Di Salvo ha presentato in IV commissione consiliare del comune di Bagheria documenti riguardanti la gestione di Villa San Cataldo e la convenzione stipulata nel 2006 in cui si definivano i rispettivi compiti per la gestione comune e il conseguente godimento del bene stesso; pare che la Provincia dette in concessione la villa per compensare un credito vantato dal comune nei confronti della Provincia stessa a seguito della cessione dei locali del complesso scolastico I.P.S.I.A. E allora a cosa è dovuto lo stupore che manifestano oggi, dopo ben sette anni di omissioni e silenzio, i consiglieri provinciali e comunali che si sono succeduti, per la mancata applicazione della convenzione stessa. Improvvisamente emergono fatti che inspiegabilmente sono stati taciuti e che il riaccendersi dei riflettori sulla questione riporta in superficie e rende di pubblico dominio. Villa San Cataldo è stata data in concessione per dieci anni al Comune, ma allora perché ne sono passati già sette prima che qualcuno si ponesse delle domande serie in merito? Certo sarebbe interessante capire di chi sono le responsabilità, ma questo sicuramente sarebbe oggi soltanto una mera consolazione, il risultato attuale sotto gli occhi di tutti è sicuramente la privazione alla comunità della fruizione del bene, e il degrado in cui certo non verserebbe se ognuno avesse fatto la propria parte. Beni perduti per incuria e irresponsabilità morale e civile.

Adesso sicuramente comincerà il gioco dello scaricabarile in cui alcuni eccellono. Ebbene siamo stufi di vedere i politici fare sempre lo stesso gioco, o vederli cadere dalle nuvole. La situazione appare ancora più grave considerato anche lo spauracchio dello scioglimento delle province per cui giunti alla frutta si cercano soluzioni di emergenza che lasciano profilare all’orizzonte ulteriori “inciuci”. Si paventa la cessione della proprietà non al comune di Bagheria, ma a qualche fantomatico futuro consorzio di comuni e di affidarne la gestione a una cooperativa giovanile di cui non si conoscono né l’esistenza né la composizione. Noi non ci stiamo. Abbiamo già assistito e assistiamo ancora con sgomento agli esiti nefasti in termini di costi per il cittadino dei consorzi, vedi il carrozzone Coinres. Un altro carrozzone? No grazie abbiamo già esperienza, se non siamo riusciti a gestire la spazzatura, riusciremmo a gestire un tesoro? La trasparenza e il merito sono quello che i cittadini onesti oggi pretendono. Noi rivogliamo la Villa e la vogliamo senza spine.

 

 

Adele Musso per Movimento Bagheria Bene Comune

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *