Assegnato a Michela Murgia il Campiello 2010

Dopo il premio “Alassio 100 libri – Un autore per l’Europa”, è andato ad Accabadora di Michela Murgia (classe 1972) anche il premio letterario “Campiello”.

E sono almeno tre i motivi per cui c’è da rallegrarsi:

–          il primo è che si tratta di una vittoria meritata (il romanzo è bellissimo e non a caso lo ha recensito anche il nostro giornale);

–          il secondo è che questo è un trionfo non solo della scrittrice ma anche, in qualche modo, del pubblico (o, meglio, di quello dotato di buon gusto): il successo di Accabadora, infatti, non è stato determinato da una grande campagna pubblicitaria, nonostante la casa editrice sia Einaudi cioè una delle più importanti in Italia, bensì  – come sottolineato dalla stessa Murgia – dal passaparola innescato dai lettori;

–          il terzo è che la vincitrice del Campiello non ha avuto timore di criticare il cattivo gusto di Vespa che, in un’occasione così importante, non è riuscito a trattenersi dal lodare il decolleté di  Silvia Avallone, che con il suo Acciaio si è aggiudicata il “Campiello – Opera prima”. Niente di cui stupirsi, comunque, vista l’assidua frequentazione del giornalista con il Cavaliere: come dice il detto, chi va con lo zoppo, impara a zoppicare.

Marcella Onnis

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