Arco, frecce e azione: il ritorno alle origini di Robin Hood

Chi di noi non si è mai intrattenuto, da piccolo, sognando di imbracciare un arco, avventurarsi per boschi, riparare ingiustizie e aiutare i più deboli, magari indossando un cappuccio e un mantello a celare la nostra identità sotto un alone di mistero? Almeno una volta abbiamo impersonato tutti il leggendario Robin Hood, onorevole bandito – o nobile decaduto? – noto per essere paladino di giustizia e libertà e difensore degli umili e degli indigenti insieme ai suoi fedeli e fidati amici e l’intrepida compagna Lady Marian. Contribuiscono a ispirare le varie generazioni opere cinematografiche e bibliografiche che mantengono viva la leggenda, proponendone rivisitazioni sempre nuove. Si tratta di un “sempreverde” che tornerà sui grandi schermi nell’autunno 2018.
Ritorno nelle sale
Dal 1908 al 2018: 110 anni di Robin Hood. Risale, infatti, al 1908 il primissimo film, seguito da numerosi rifacimenti con attori di grande fama: Sean Connery in Robin e Marian del 1976; Kevin Costner in Robin Hood – Principe dei Ladri del 1991; (nella foto) Russell Crowe nel Robin Hood del 2010. Ora, pochi mesi ci dividono da un atteso ritorno nelle sale del giustiziere incappucciato. La 01 Distribution si prepara a distribuire, verso il 21 o 22 novembre 2018, il remake del regista Otto Bathurst, che racconta la storia di un Robin Hood appena rientrato dalle Crociate che si ritrova corruzione e malvagità dilaganti. Così, Robin e la squadra decidono di scendere in campo. Il film era inizialmente sottotitolato “origins”, poiché mostra le origini di questo Robin, un crociato che viene addestrato da Little John, suo amico e comandante, con il quale prepara un grande e definitivo colpo alla corrotta corona inglese e al malvagio sceriffo di Nottingham, storico nemico del giustiziere incappucciato.
Taron Egerton: nuova promessa
Robin Hood 2018 vede come protagonista un astro nascente del cinema britannico, il gallese Taron Egerton, protagonista dello spy movie Kingsmen Secret Services e noto per la serie tv britannica The Smoke, e poi film degni di nomination come Eddie the Eagle e Testament of Youth. Neanche trent’enne, Egerton è già apparso in una serie di pellicole del piccolo e del grande schermo accanto ad attori come Kit Harington e Hugh Jackman. Le sue doti recitative gli sono già valse una nomination ai premi inglesi BAFTA come miglior stella emergente. Spicca già chiaramente la sua attitudine al successo, che si inserisce nel quadro dell’analisi di Betway sulle personalità vincenti: tra 236 vincitori del mondo dello sport, della musica, e del cinema, questa ha messo in risalto una serie di caratteristiche dei campioni, che tendono ad essere giovani (con una media di 30 anni) e a unire un grande talento con una grande disciplina. Come notato dal sito di recensioni Coming Soon, non ci resta che seguire l’ascesa di Egerton e vedere se la recitazione nel Robin Hood del 2018 gli porterà un’ulteriore nomination o direttamente un premio.
Tra storia e leggenda
Aleggia un alone di mistero su Robin Hood, che lo colloca a metà strada tra storia e leggenda. Sono plurime le versioni che riguardano la sua identità. Si ritiene che sia vissuto tra il XII e il XIII secolo nella foresta di Sherwood vicino a Nottingham, Inghilterra. C’è chi lo dipinge come un qualunque bandito dedito al bracconaggio; chi come un ladro generoso che incarna il valore della libertà e vuole fare giustizia per i diseredati e gli emarginati; chi come un baluardo della resistenza anglosassone contro gli invasori normanni; e infine, chi come un aristocratico vicino al re Riccardo Cuor di Leone, esiliato nel momento in cui questi venne detronizzato dal fratello Giovanni Senzaterra. Tutte queste facce dell’eroe incappucciato ci arrivano grazie a ballate, poemi, racconti recitati in eventi popolari – che si sono plasmati anche in libri (come il Robin Hood di Alexandre Dumas). Un filologo britannico lo descrive come un omosessuale e ambientalista che rifugge la città e la persecuzione dell’epoca insieme ai suoi simili e che ruba per autosostentarsi, e si cela il capo per non farsi riconoscere.
Quale che sia la verità, la molteplici leggende e storie che circolano su questo personaggio continueranno a stimolare la nostra immaginazione e a tradursi in appassionanti rappresentazioni cinematografiche che terranno noi spettatori incollati alla poltrona.