L’angolo di Full: “L’ora delle visite”

L’ora delle visite

È l’ora delle visite: attraverso il vetro che li separa, un muto dialogo di sguardi fra carcerato e visitatore.

Questi arriva, furtivo, sempre alla stessa ora, saltando dal muro di cinta. Una breve sosta in cauta osservazione sotto il rigoglio di una peonia poi, di corsa, attraversa il prato. Un balzo ed è sulla finestrella. Soffice, va la zampa sul vetro a cercarvi l’immagine riflessa.
Gli occhi negli occhi del “carcerato”, gli racconta un po’ di libertà.
Vi rimane poco tempo perché i randagi sono malaccetti.
“Domani torno…” sembra dirgli in un ultimo indugio.
Poi, morbido, si stacca. Un balzo e via, di corsa, verso il suo muro.

Così ogni giorno, sempre alla stessa ora. Quel gatto spelacchiato.

Fulvio Musso

 

1 thought on “L’angolo di Full: “L’ora delle visite”

  1. Malinconico slow si potrebbe definire musicalmente. Ciao Fulvio, sempre un incontro piacevole quello con le tue parole 🙂

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