16 Novembre 2025
IlMioGiornale.org

5 Thought su “L’angolo di Full: “Danza vitale”

  1. Il mio killer è più buono! (sono di parte) Quello che col dito puntato mi voleva fare fuori perché lo spingevo verso la lettura…e provava sempre “una violenta emozione”, quando gli squadernavo davanti un libro da leggere! Ma forse per lui quel gesto rappresentava l’orlo di quel precipizio in cui l’istinto di sopravvivenza non lo faceva sprofondare. Giusto come Oreste Croce che una volta messo di fronte al fatto compiuto di un killer che non ha nessuna voglia di tergiversare sul compito che gli è stato assegnato, prova “una violenta emozione” che lo scuote a tal punto da difendersi da se stesso; questo è puro istinto di conservazione della specie, giusto come quello che nella fisica meccanica enuncia la conservazione della massa… perché “la vita è bella” sempre e comunque e in ogni dove. Difendersi da se stessi non è sempre facile, ma necessario e vitale, sopravvivere ai dardi infuocati della perigliosa esistenza un atto di pazienza, un atto d’amore verso se stessi. Non è egoismo, è realtà tramutata in bene.
    Ciao, Full, grazie anche per questo racconto.
    a presto leggerti, Lucia

  2. Grazie.
    Il finale è a scelta del lettore.
    1) Il bravo sicario non si era affatto dileguato e appare all’improvviso nello specchio uccidendo il protagonista
    2) Il protagonista s’è finalmente deciso a premere il grilletto ponendo fine ai suoi giorni.
    3) Il protagonista ha premuto il grilletto uccidendo il sicario ricomparso improvvisamente.
    Avevo letto il brano fulmineo di Lucia. M’era rimasta impressa la definizione “arena” (per la scuola) e la citazione di Maspes che da bambino avevo visto
    al velodromo Vigorelli di Milano.
    Ciao Lucia, ciao Marcellina.

  3. Io opto per la scelta n.3 per il solo motivo che la vita deve sempre danzare, in ogni caso, e nello specifico del racconto ha ripreso proprio a danzare perché il ritaglio sul pavimento di quella sagoma nera non è altro che il passato che muore e si disperde, pur lasciando il ricordo di quanto è stato. Il sicario non è altri che il sé che trasforma il sé! In meglio, per fortuna!
    Ciao, Full, un grazie con tanti Auguri.
    Ciao, Marcella, Auguri.
    Lucia
    P.S. dopo quanto letto in questi ultimi giorni, nel mio “brano fulmine” alla definizione di “arena” aggiungo… “arena ad un euro”.
    ciao

  4. intrigante, mi piace molto.
    Avevo immaginato un altro finale, prima di leggere le tue tre ipotesi: Oreste, dopo essere rimasto scioccato da ciò che aveva lui stesso programmato, si riconcilia con se stesso. Esce quindi dal tunnel e comprende il valore immenso della vita. Lo scopo è raggiunto, il suo compito sulla terra è terminato. Sarà il ronzio quasi impercettibile di una mosca a fargli scattare per sbaglio, o perché già scritto nel destino, il dito sul grilletto…

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