Alfabeto del mondo onlus risponde ad un lettore

Riceviamo da Eugenia Maxia, presidente di Alfabeto del mondo onlus, una risposta puntuale alle accuse lanciate qualche giorno fa alla sua associazione da un lettore firmatosi con un nickname. Non possiamo che condividere il suo grande rammarico nel constatare, per l’ennesima volta, che nel nostro Paese siano l’onestà e la buona fede a dover essere provate. Cogliamo anche l’occasione per invitare i nostri lettori ad esprimersi con rispetto, a ponderare bene i propri interventi e a non scordare che quando si fa un’affermazione pubblicamente, si deve essere pronti ad assumersene la responsabilità.

 

In nome e per conto dell’Associazione Culturale Alfabeto del Mondo, in qualità di Presidente e Legale Rappresentante, esprimo a nome mio personale, del Consiglio Direttivo e dei Soci il nostro sdegno per il seguente commento pubblicato a margine dell’ articolo di Marcella Onnis “Offerta e domanda di solidarietà per Alfabeto del Mondo”

 

Jan 14 marzo 2013 ore 21,59

ma stiamo scherzando??? questa gente sfrutta e imbroglia gli immigrati, ho sentito tante storie di questa associazione… di gente che è stata parte di loro e che sono andati via. Loro sempre hanno problemi dove vanno, prima con la associazione COSAS, adesso col Comune. Incassano soldi come non avete idea e non pagano a nessuno, le borse di studio che danno le vincono sempre familiari di chi comanda! Fermate tanta spettacolo! E voi del giornale informatevi prima… non tutto quello che sembra è cosi!


Nell’esprimere solidarietà alla giornalista, per il tempo che ha dedicato nel voler capire e conoscere ciò che facciamo, per la professionalità dimostrata, si vuole qui di seguito replicare alle accuse punto per punto:

1)      “gente che sfrutta e imbroglia gli immigrati” per quanto ci risulta ciò che facciamo nei confronti degli immigrati è erogare loro gratuitamente corsi di italiano e di informatica, consulenza legale gratuita. Alcuni di loro effettuano o hanno effettuato un tirocinio formativo per avviarli alla professione di insegnante o di mediatore interculturale e grazie a quello che hanno imparato hanno poi trovato lavoro. La dimostrazione dei risultati raggiunti è fornita dalle centinaia di lettere che ci hanno scritto.

2)      “gente che è stata parte di loro e che è andata via…” trattandosi di volontariato nessuno è obbligato a restare. Facciamo il possibile per essere flessibili e disponibili, ognuno trova il momento che più gli aggrada per fare volontariato, ma ciononostante, viste le difficoltà che giornalmente dobbiamo affrontare (e il commento diffamatorio è solo uno degli esempi), non tutti riescono a continuare e a perseverare.

3)      “Loro sempre hanno problemi dove vanno, prima con la associazione COSAS, adesso col Comune.” Non ci risulta di aver creato problemi al COSAS, anzi al contrario siamo andati via dai locali di Sant’Eulalia proprio perché per mancanza di spazi non riuscivamo più a finanziare le spese dell’associazione che superavano di gran lunga le entrate. Questi sono fatti, ampiamenti dimostrati e documentati. Non ci risulta nemmeno di “causare problemi al Comune” anzi, crediamo che prendersi cura GRATUITAMENTE di 500 persone socialmente svantaggiate e non chiedere nemmeno un euro sia il contrario!

4)      “Incassano soldi come non avete idea e non pagano a nessuno”. Noi non abbiamo “incassi” ma donazioni da parte di privati non socialmente svantaggiati che usufruiscono dei nostri servizi e contribuiscono alle spese vive del servizio. Gli studenti dei corsi di italiano non socialmente svantaggiati versano una donazione di 10 euro per il solo materiale didattico.  E’ verissimo che non paghiamo nessuno, infatti siamo volontari e nessuno di noi è retribuito. Se i fondi di bilancio lo consentono (e solo quando lo consentono) viene erogato un piccolissimo rimborso spese viaggio, uguale per tutti, pari al costo dell’abbonamento al bus. Ciò in quanto i nostri soci, con un’età media di 30 anni, sono quasi tutti disoccupati e molti di loro anche socialmente svantaggiati, segnalati dai servizi sociali. I nostri bilanci sono trasparenti. Non accettiamo donazioni in contanti pertanto tutto ciò che entra e che esce è rintracciabile. I nostri bilanci sono stati verificati dalla Regione Sardegna in quanto dal 2008 siamo iscritti al Registro Generale del Volontariato e dal 2009 anche dal Ministero del Lavoro che il 25 novembre 2011 ci ha assegnato il prestigioso riconoscimento dell’iscrizione al Registro Nazionale degli Enti che prestano attività a favore degli immigrati (altro che sfruttamento!!)

5)      infine, “le borse di studio che danno le vincono sempre familiari di chi comanda!” Il bando e il regolamento per l’attribuzione delle borse di studio è pubblicato sul nostro sito. L’importo della borsa era abbastanza modesto (500 euro) si riferisce all’anno 2009, prima che iniziassero le note difficoltà finanziarie che ci hanno costretto ad andar via da Sant’Eulalia. Sono state erogate due borse di studio, una alla dott.ssa Roberta Casula, e una alla dott.ssa Marta Rodriguez psicologa spagnola. Entrambe non sono parenti, nemmeno alla lontana dei nostri soci. Non è stata attribuita nessuna altra borsa di studio per mancanza di fondi.

6)      Fermate tanta spettacolo! E voi del giornale informatevi prima… non tutto quello che sembra è cosi! Siamo disponibili a fornire qualsiasi utile documentazione, compresa tutta la contabilità degli ultimi 5 anni. I bilanci sono disponibili non solo presso di noi ma anche presso la Regione Sardegna e il Ministero del Lavoro. Esercitando il diritto di accesso chiunque può prenderne visione.

 

Per l’Associazione Culturale Alfabeto del Mondo

la Presidente

Maria Eugenia Maxia

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