Alessandra Celletti suona e canta per gli uomini ombra

Alessandra Celletti in riva al mare, con abito bianco di pizzo, braccia spalancate con palmi all'insù e viso rivolto verso il cielo

Alessandra Celletti in riva al mare, con abito bianco di pizzo, braccia spalancate con palmi all'insù e viso rivolto verso il cieloNel carcere di Padova, venerdì 6 giugno 2014, ore 9.30-16.30, ci sarà un convegno dal titolo “Senza l’ergastolo. Per una società meno vendicativa” con molti relatori di spessore. Soprattutto ci sarà la pianista e compositrice Alessandra Celletti che canterà e suonerà per gli uomini ombra. Di lei si dice:

Alessandra è bionda e ha gli occhi azzurri, seria ma stravagante, capace di mettere la musica al centro della propria vita, caricare il suo pianoforte sopra un… camion e così, “on the road” come novella Jack Kerouac, attraversare l’Italia con concerti, gratuiti, che arrivano direttamente al cuore della gente.

In un’intervista ha dichiarato:

Ora vorrei tanto andare a suonare in una prigione: per i detenuti e anche per le guardie carcerarie. Mi piacerebbe che per una volta fossero ad ascoltarmi i “buoni” e i “cattivi” tutti insieme senza separazioni. Penso che la musica possa far cadere tutte le barriere ed essere anche un prezioso strumento per sostenere delle battaglie di civiltà.(dalla rivista “Suono” aprile 2014)

Cara Alessandra, il mio cuore ti dice grazie per avere scelto il giorno del tuo compleanno per venire dentro l’Assassino dei Sogni (il carcere, come lo chiamo io) per passare una giornata con gli uomini ombra (come chiamo gli ergastolani ostativi). Ormai hai imparato a conoscere il nostro mondo delle ombre. E sai che i “cattivi” quando vogliono bene lo fanno in maniera diversa dai “buoni”. Lo fanno per sempre, come la loro pena. Lo fanno con il cuore. E noi ti vogliamo bene.

Alessandra, non è una giustificazione, ma molti di noi non hanno scelto di diventare cattivi, alcuni di noi hanno solo scelto di difendersi e di vivere rispettando le “leggi” che gli avevano insegnato l’ambiente e la cultura di dove sono cresciuti. Forse per questo non credono di meritare l’ergastolo per avere infranto leggi che non conoscevano e di essere considerati cattivi e colpevoli per l’eternità. E in tutti i casi nessuno dovrebbe essere considerato irrecuperabile perché qualsiasi persona ha il seme della bontà dentro il cuore.

Alessandra, molti di noi non hanno più né speranza né fede perché tutte e due sfidano qualsiasi ragione per ingannarci.

Alcuni di noi dopo decenni sono stanchi di essere ingannati e illusi da una parte della classe politica e da una parte della magistratura di sorveglianza. E ormai molti di noi portano a spasso per la cella solo la loro ombra.

Alessandra, tutti escono dalla prigione, molti vivi, alcuni mezzi morti, ma solo gli ergastolani ostativi hanno la certezza di uscire da morti.

Alessandra, ti aspettiamo e siamo felici di farlo, perché siamo sicuri che per un giorno ascoltare la tua musica, la tua voce e sentire il tuo amore sociale, ci farà sentire ancora parte dell’umanità. E poi ritorneremo nel buio e nel silenzio delle nostre tombe con almeno qualcosa di buono da ricordare, perché quando stai tanti anni al buio anche un solo attimo di felicità è importante.

Un abbraccio fra le sbarre.

Carmelo Musumeci

Carcere di Padova,  maggio 2014

www.carmelomusumeci.com

 

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Chiunque lo desideri può partecipare a questa giornata

Per iscriversiwww.ristretti.org alla sezione <<appuntamenti>>

http://www.ristretti.it/commenti/2014/maggio/ergastolo/modulo_di_iscrizione.htm

oppure scrivere all’indirizzo: redazione@ristretti.it

L’iscrizione è gratuita. Per il pranzo che si consumerà all’interno del carcere si chiederà un contributo di 5 euro.

 

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Dal Blog di Alessandra Celletti:

http://www.alessandracelletti.com/it/extra/244-la-mia-musica-per-la-liberta

L’ergastolo è come dire ad una persona ‘ti vogliamo buttare via’, ma io non voglio buttare via nessuno” (Agnese Moro)

 

Ciao a tutti!

Si avvicina il giorno del mio compleanno e quest’anno lo festeggerò in un modo davvero speciale portando la mia musica in una prigione. Alcuni di voi sanno che da qualche mese sono in contatto con Carmelo Musumeci detenuto nel carcere di Padova e condannato all’ergastolo ostativo (ossia senza speranza di uscire vivo).  Ho a cuore la vita di quest’uomo non solo perché, nonostante i suoi errori passati, ha una grande sensibilità e un grande coraggio, ma anche perché è realmente il simbolo della possibilità di “trasformazione”. Carmelo, in 23 anni di prigione in regime di alta sicurezza (ossia in condizioni estreme e senza alcun beneficio) anziché abbattersi e rinunciare alla sua libertà ha deciso di migliorare ogni giorno, laureandosi in legge (ora sta prendendo una seconda laurea in filosofia), scrivendo libri e incontrando i ragazzi delle scuole per raccontare la sua esperienza. Oggi non è più la persona che era tanti anni fa eppure sul suo foglio di detenzione c’è scritto che la sua pena terminerà nel 9-9-9999.

Questa storia, questa assurda data, questo marchio indelebile su una colpa mi risultano impossibili da accettare senza fare qualcosa. Ormai mi conoscete un po’: sapete quanto mi piacciano le imprese “impossibili” e soprattutto quanto sia grande la mia fiducia negli esseri umani, nonostante l’attuale legislazione e un pensiero purtroppo ancora diffuso che vede nel carcere una funzione vendicativa.

Ma veniamo al mio compleanno. Sembra una strana e bella coincidenza o forse il segno del legame che ho con questa storia. Venerdì 6 Giugno (giorno in cui sono nata) a Padova ci sarà un importante convegno, organizzato da “Ristretti Orizzonti” e dall’Università, dal titolo “ Senza ergastoli. Per una società non vendicativa”. Si tratta di una giornata  di studi rivolta a tutti sul tema dell’ergastolo al fine di aprire un dibattito, non solo tra gli “addetti ai lavori”. L’idea di fondo è che una giustizia più mite e un sistema penale più umano possano rendere la società più civile.

Così, proprio il 6 giugno suonerò a Padova per Carmelo e per tutti i presenti nel carcere “Due Palazzi”. Sono molto felice ed emozionata. Non so che pianoforte potrò avere a disposizione, ma come ho sempre detto mi piace suonare qualsiasi pianoforte, anche il più malandato. Così come mi piace dialogare con ogni essere umano.

Vorrei ringraziare Nadia Bizzotto (tutor, amica e “angelo” di Carmelo), Lino Lombardi per i bellissimi servizi realizzati per il Tg2, Ornella Favero direttice di “Ristretti Orizzonti”, Elton Kalika, il direttore del carcere Salvatore Pirruccio per avermi autorizzata a suonare e soprattutto Carmelo per aver trasformato gli errori del passato in una battaglia di civiltà.

 

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