AGGRESSIVITÀ IN ASCESA SUI MEZZI PUBBLICI DI TRASPORTO

Le iniziative sinora adottate pare che non producano alcuna deterrenza specie sui mezzi urbani. Utile sarebbe il ritorno del bigliettaio a bordo dei mezzi pubblici urbani, mentre  sono in corso innovazioni nelle stazioni ferroviarie per accedere ai treni come a Milano, Roma, Firenze e Torino

di Ernesto Bodini (giornalista e divulgatore di tematiche sociali)

È di questi giorni l’ultima aggressione ad una capotreno in servizio sull’Intercity per la tratta ferroviaria Milano Centrale verso Siracusa. Aggredita da uno sconosciuto sprovvisto del biglietto. Un fenomeno sempre più in espansione, e non solo in ambito ferroviario, ma anche in altre sedi di lavoro come negli ospedali, negli ambulatori del territorio e nelle scuole. Su questi eventi non mi risulta che si siano fatte delle indagini per capire le cause di un fenomeno sempre più in aumento, i cui autori sono tanto italiani quanto stranieri. Tuttavia, ricordo che parecchi anni fa in diverse città come Torino, ad esempio, sui tram e filobus c’era il bigliettaio la cui postazione era nei pressi della prima portiera dedita alla salita del passeggero, il quale per proseguire e raggiungere quella per la discesa, doveva passare davanti al bigliettaio e pagare il biglietto. Premesso che all’epoca non esisteva (se non per casi sporadici) una popolazione avversa alle Istituzioni e al rispetto del bene comune, la razionalità della presenza del bigliettaio a bordo rappresentava una vera e propria autorità di esattore e, per certi versi, di “pubblico ufficiale” anche se non riconosciuto come tale. Poi, con il passare degli anni, si è dovuto “accettare” il progresso in tutte le sue manifestazioni, e con esso “l’esigenza” (si noti le virgolette) di ridurre i costi pur mantenendo la garanzia del servizio; mentre per la qualità ci sarebbe da discutere non solo per il fenomeno di cui sopra, ma anche per una serie di problemi che vanno dalla carenza di personale, di corse ridotte e quindi lunghe attese, al personale non più in divisa, etc. Ora, a fronte dei molteplici eventi che riguardano le aggressioni al personale ferroviario, ad esempio, si sta tentando di tornare alla collocazione nelle stazioni di tornelli o simili che permettono di accedere al treno solo se si è in possesso del biglietto; una realtà che per il momento pare interessare le stazioni di Milano Centrale, Roma Termini e Firenze S.M.N. Nello specifico, si rileva da informazioni aggiornate in internet, che per agevolare e velocizzare le operazioni di accesso è necessario presentare ai gate (ingressi) il “codice a barre quadrato” sul biglietto cartaceo o sulla schermata del proprio cellulare e/o tablet al personale incaricato. L’iniziativa adottata da FS italiane contribuisce ad elevare la qualità del servizio, e l’obiettivo è aumentare la sicurezza dei passeggeri all’interno della stazione e combattere i fenomeni di evasione, l’accattonaggio, e le attività illecite e abusive svolte a bordo dei treni o presso gli stessi. È comunque utile tenere a portata di mano anche il proprio biglietto in formato cartaceo da esibire alla richiesta del personale di servizio. Anche la stazione di Torino Porta Nuova si sta adeguando in quanto sono in via di installazione nuovi tornelli per l’accesso ai binari (peraltro già in uso anni fa, ma poi…). Questo provvedimento, come si evince dalle fonti di informazione online, è mirato a garantire che solo i passeggeri muniti del biglietto possano accedere alle aree di imbarco, e permette di aumentare la sicurezza e l’ordine, riducendo nel contempo l’affluenza di persone indesiderate nelle vicinanze dei binari. Una trasformazione-adeguamento che non può non essere accolta con la massima condivisione, tanto che i nuovi tornelli rappresentano il meglio della tecnologia disponibile, con sistemi avanzati di lettura dei biglietti e di monitoraggio degli stessi. Quindi, verrebbe da dire: meglio tardi che mai!

Ma queste innovazioni non riguardano, però, una maggior sicurezza anche sui mezzi di trasporto urbani (autobus e tram), sui quali spesso salgono passeggeri senza biglietto e, quando “occasionalmente e all’improvviso”, anche controllori dedicati per intervenire in merito, che peraltro sono anch’essi sovente aggrediti, a volte unitamente ai conducenti dei mezzi. Anche se bisogna tenere conto delle esigenze tendenti al risparmio e adeguarsi alla modernizzazione, credo sia in qualche modo utile pensare ad un possibile ritorno agli anni in cui vi era maggior sicurezza, come ad esempio negli anni ’70 quando esisteva sui mezzi urbani il bigliettaio (rigorosamente in divisa e inflessibile). Una figura professionale, gentile e disponibile nel dare informazioni relative alle esigenze dei passeggeri, ed era preposto essenzialmente a far rispettare l’ordine all’interno del mezzo pubblico, ancor più del conducente. Ma oggi, come detto, tutto ciò è un ricordo e, per risparmiare in risorse umane (ed altro) questa figura è andata scomparendo, anche se questo ruolo nostalgicamente ci riporta al film del 1942 “Avanti c’è posto”, diretto da Mario Bonnard (1889-1965), che contribuì a rendere famoso Aldo Fabrizi (1905-1990 – nella foto una sequenza) che interpretava proprio il ruolo di bigliettaio nell’Azienda dei trasporti romana, in piena seconda guerra mondiale. Un tale “ritorno all’origine” a mio avviso sarebbe più che necessario, mentre non considerarlo sarebbe un caro prezzo a discapito delle Aziende trasporti, ma soprattutto dei conducenti dei mezzi, dei controllori “improvvisati” a bordo, e a ricaduta anche dei passeggeri.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *