A Firenze, al Teatro di Rifredi, “Infanzia felice” una fiaba per adulti di e con Antonella Questa
Andrà in scena al Teatro di Rifredi, da venerdì 22 a domenica 24 febbraio, “Infanzia felice”, uno spettacolo di Antonella Questa frutto di una lunga e approfondita indagine che l’autrice ha curato sul tema della pedagogia nera, ovvero sui quei metodi educativi, spesso violenti, messi in atto sui bambini nei secoli scorsi e che hanno progressivamente diminuito, se non addirittura annientato, quelle caratteristiche innate in tutti gli esseri umani: l’empatia e l’ascolto. Partendo dal libro di Katharina Rutschky “Pedagogia Nera”, una raccolta di saggi e manuali sull’educazione, pubblicati a partire dalla fine del milleseicento ai primi del secolo scorso, Antonella Questa prosegue la ricerca sulla natura delle relazioni umane, scegliendo stavolta come tema l’educazione nell’infanzia.
Con l’abituale ironia che la caratterizza, Antonella Questa ci racconta dove si nasconda ancor oggi la vecchia pedagogia nera e di come alcuni adulti, armati di amore ed empatia, riescano a combatterla. Quella dell’infanzia è una tematica estremamente delicata che la Questa affronta sollevando una riflessione sui bisogni primari che dovrebbero essere alla base di un’infanzia felice e che, nella società odierna, pare siano poco considerati.
Una maestra un po’ rigida alle prese con alunni difficili, un gatto parlante, dei bambini capricciosi e viziati e le loro famiglie, una preside dedita all’aperitivo, una madre in carriera e un principe con la coppola azzurra come il mare, sono solo alcuni dei protagonisti di questa originale fiaba per adulti. Un viaggio, anche molto divertente, all’interno della famiglia e della scuola di oggi, cercando di capire dove affondino le radici della rabbia che anima la guerra tra genitori e insegnanti e che spesso spinge i nostri bambini verso il bullismo.
Dopo la vecchiaia, il tradimento, le dipendenze comportamentali al centro di “Vecchia sarai tu”, “Svergognata” e “Un sacchetto d’amore”, altre tematiche sociali di grande rilievo finiscono nell’obiettivo di Antonella Questa che fotografa con maestria vizi, difetti e virtù individuando sempre una via d’uscita che porta ad una “resurrezione” personale dei protagonisti. Altri personaggi straordinari si aggiungono, dunque, alla galleria umana che Antonella, sola in scena, propone con notevole successo proprio per la sua capacità di cogliere i numerosi volti dell’animo umano.
Katharina Rutschky, sociologa e scienziata dell’educazione, pubblicò a Berlino nel 1977 Pedagogia nera, una raccolta di saggi e manuali sull’educazione dei bambini, pubblicati a partire dalla fine del milleseicento fino ai primi del secolo scorso. Un lungo viaggio umano e scientifico all’interno dei metodi educativi elaborati per crescere dei bravi adulti obbedienti attraverso la repressione delle loro emozioni, ignorando i loro bisogni, manipolando la loro volontà e per questo usando la violenza fisica e psicologica, e l’autoritarismo in famiglia e a scuola.
Ufficio stampa: Cristina Banchetti
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