Il volontariato al servizio dell’altro

l'albero della vita di francesco g

di Ernesto Bodini
(giornalista e critico d‘arte)

la mostra arte espressione del sé a torinoCapire l’arte, comunque e ovunque sia espressa, è sempre segno di impegno sia per il critico che per l’osservatore comune. Ma quando gli elaborati provengono dai laboratori di una Casa Circondariale come quella Lorusso e Cutugno di Torino, la mia attenzione va alla “regia” della associazione di ascolto La Brezza (onlus) che, dal 2001, si prodiga per ascoltare e far parlare (con l’Arte) chi voce non ha. Con il convegno sul tema “Arte espressione del Sé in carcere”, che si è tenuto nei giorni scorsi al Campus Universitario Luigi Einaudi, più voci (fuori campo) sono state ascoltate e recepite con la sensibilità di chi sa immedesimarsi e comprendere, poiché l’ideale che unisce i volontari sta nella convinzione che in ogni “artista” ci sia una luce positiva da far emergere. Una luce che si tramuta in arte in qualsiasi forma come espressione del Sé, non nel senso dell’Ego ma nel desiderio-bisogno di esserci e soprattutto di poter essere per poter dare il meglio di sé… dentro e fuori.

«La presenza oggi di tutti coloro che da tempo operano in carcere – ha sottolineato Lucia Sartoris Ferrero, presidente dell’associazione –, vuole essere per noi un ulteriore arricchimento, occasione di confronto per migliorare ciò che proponiamo all’interno della Casa Circondariale, rapportando la collaborazione già consolidata come le Istituzioni con le quali da tempo collaboriamo, che ci permettono di far conoscere i pensieri di chi è dentro arrivando così al di là del muro per un incontro costruttivo con la società in un’ottica di cambiamento». Diversi gli interventi: dalle autorità istituzionali del Comune di Torino e di Collegno a quelle dei penitenziari di Torino (compreso quello per Minori “F. Aporti” – IPM) e di Vercelli, ma anche quelli delle dirigenti scolastiche dell’Istituto Bodoni Paravia e del Liceo Artistico Primo.  Nel corso del convegno è rimasta esposta la mostra “Scambi in luce” rappresentata da lampade dalla ricca e variegata scenografia compositiva realizzate dai detenuti dei padiglioni del carcere, e da fotografie e fotomontaggi realizzate dagli allievi dell’Istituto Statale Bodoni Paravia in collaborazione con i ragazzi dell’IPM, portando virtualmente gli stessi in giro per la città.

l'albero della vita di francesco gMa particolarmente innovativa è stata l’esposizione della scultura “L’albero della vita” di Francesco G., un’opera in argilla con anima in ferro alta oltre due metri, precedentemente esposta in modo itinerante lungo il percorso della Santa Sindone nel periodo di Ostensione (dal 29 aprile al 24 giugno 2015). La scultura di questo autore (foto a fianco), orientato alla metafisica (parte della filosofia che si occupa degli aspetti ritenuti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile, n.d.a.), pone in essere la sua dedizione artistica che lo induce a rappresentare e approfondire quanto va oltre le apparenze: non sensazioni ma interpretazioni di una interiorità ben espressa dal tratto della cromia e della materia argillosa. Da questo tronco imponente si elevano verso l’alto ramificazioni alla ricerca dell’Io, dell’Ignoto o più estensivamente dell’Universo, e le radici alla base si estendono tanto da ricercare una maggiore solidità alla vita terrena, mentre una bianca colomba bianca in scagliola posta alla base sembra voler spiccare il volo per inneggiare alla pace e alla libertà… Da quest’opera, che l’artista ha voluto donare alla città subalpina all’interno del Campus Universitario dove insegnamento e apprendimento ne testimoniano la validità compositiva e messaggiativa, non si può sottacere l’estro creativo anche come libertà di espressione dei sentimenti e delle emozioni, che l’osservatore può cogliere se sa intravedere l’intimo delle cose e l’eccezionalità della sintesi, e con esse la produzione del bello mediante l’opera di un essere cosciente. Tra tutte queste iniziative sino al 10 dicembre nella Sala delle Arti è esposta la mostra di progetti ideati nel laboratori di “Arte espressione del Sé”, alla cui inaugurazione hanno partecipato, oltre ai volontari de’ La Brezza, le pittrici Line Danielsen e Tamara Cacaca il cui contributo ha completato il programma progettuale dell’associazione, uniti nel concetto della non perfezione artistica, ma nel sostegno all’espressione libera di sé stessi, ovvero, un’arte dove ciò che conta è l’accettazione e la comprensione dell’altro.

 

Nella foto in alto, l’inaugurazione della mostra

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *