Venerdì a Firenze Oslo Tapes e Rio Mezzanino in concerto

GLUE – Alternative Concept Space Firenze presenta:

OSLO TAPES

+ RIO MEZZANINO

Durante la serata live painting by di.VA

venerdì 15 marzo 2013 @ GLUE Alternative Concept Space

V.le Manfredo Fanti, 20 – Firenze
Apertura ore 21.00 | Concerto ore 22.30

Ingresso gratuito con tessera Glue/US Affrico

Modalità di tesseramento: http://www.gluefirenze.com/wordpress/?page_id=89

 

Oslo Tapes (un cuore in pasto a pesci con teste di cane). Prodotto da Amauri Cambuzat,l’album,  in uscita il 12 marzo, viene presentato al Glue.

 

“Da Firenze, con personalità: i Rio Mezzanino, sulle scene dal 1997, sono fuori da qualche giorno [novembre 2012, ndr] con Love Is A Radio, un secondo disco che è un signor disco, e al tempo stesso fa da ottimo biglietto da visita per una band il cui suono si racconta con difficoltà: al suo interno, la lezione di Nick Cave o l’oscurità raffinata di PJ Harvey convivono con un uso misurato dell’elettronica che fa venire in mente alcuni episodi della storia musicale dei Massive Attack o dei Portishead. (rollingstonemagazine.it)

 

 

OSLO TAPES

È nel segno della ‘cospirazione’ che si snoda la nuova band progettata e ideata da Marco Campitelli (deus ex machina di DeAmbula Records e The Marigold), prodotto e suonato da Amaury Cambuzat degli Ulan Bator e Faust, con l’intervento di musicisti come Nicola Manzan (Bologna Violenta) e Gioele Valenti (Herself).

Il disco risulta il prodotto di una lucida coralità, o ‘ritratto di famiglia’ in cui compaiono molti dei musicisti che a vario titolo fanno – o hanno fatto – parte del roster dell’etichetta abruzzese. È nel suono oscuro che si annida il trait d’union di queste tracce, dove, per esempio, la plumbea reiteratività post di “crocifissione privée” e imprinting incontra il caldo abbraccio di una ballad dolce e malinconica come”distanze”. Un disco tanto viscerale quanto poco categorizzabile nella sua dimensione a v a n t, dove individuare pochi approdi e molte linee di fuga, inscritto in una tradizione non convenzionale, e in cui – frattura con il passato – compaiono delle liriche in italiano.

OSLO TAPES sono Marco Campitelli (the Marigold) con l’ausilio di Amaury Cambuzat (Ulan Bator) agli strumenti e alla produzione artistica. Il primo album registrato in 4 giorni ed in seguito lavorato fra l’Italia e la Francia è il risultato di questa collaborazione ed amicizia maturata negli anni.

Personnel Francesco D’Elia (King Of the Opera, La Duma): violino (track # 1) Mauro Spada (buenRetiro): basso (track # 2) Ferruccio Persichini e Irene Antonelli (T.V. Lumiére): chitarre e cori (track #1 & # 11) Luca Di Bucchianico: basso (track # 5) Andrea Angelucci (Zenerswoon, Marco Parente): chitarre (track # 8 first part) Stefano Venturini (Ka Mate Ka Ora, Werner): chitarre, cori (track # 8 second part) Alessia Castellano (Werner): violoncello (track # 8) Valerio Anichini: batteria (track # 4- 5) Gioele Valenti (Herself): chitarre (track # 3) Nicola Manzan (Bologna Violenta): violini, chitarre, piano (track # 5) Amaury Cambuzat (Ulan Bator/Faust): chitarre, farfisa, synth, 6 string bass, treatments Marco Campitelli: voce, chitarre, 6-stringbass, basso, synth, farfisa, percussioni, batteria.

 

Web: http://www.deambularecords.com/oslo-tapes-out-120313-2475.html

 

 

RIO MEZZANINO

Fondato a Firenze nel 1997 il progetto Rio Mezzanino ha sperimentato negli anni un intreccio fra mondi musicali mai troppo lontani per contaminarsi (rock, folk, indie, elettronica), con riferimenti al rock americano, ai cantautori degli anni ’60-’70 fino ad oggi (De Andrè, Doors, Tom Waits, Pj Harvey) e a sonorità più contemporanee (Massive Attack, Air, Portishead, Calexico).

Nel 2007 hanno vinto il Demo Award di Radio Rai1 consegnato al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza.

Nell’aprile 2008 è uscito “Economy with Upgrade“, il primo LP (produzione Danza Cosmica e Rio Mezzanino, cover illustration & graphic design Igort, distribuzione Audioglobe).

Nel dicembre 2008 hanno realizzato “The Sky Underground. Songs for the living and the dead”, uno spettacolo che fonde musica, cinema e teatro (regia e montaggio di Andrea Montagnani e Dimitri Chimenti).

Nel 2010 sono stati prodotti l’EP “Together to get out” , il videoclip dal singolo “Sleep together” (regia Alessandra Gori, fotografia Michele Nassuato) e il film-documentario “Cancelli di fumo” (regia Francesco Bussalai, premiato al Tekfestival 2010 di Roma) con la colonna sonora dei Rio Mezzanino.

La musica dei Rio Mezzanino “risuona” anche attraverso alcune pagine dei romanzi “Nero riflesso” (2009) e “Dopotutto” (2010) scritti da Elias Mandreu e pubblicati da Il Maestrale.

Love is a radio è il secondo LP dei Rio Mezzanino ed è uscito a novembre 2012 edito da A Buzz Supreme. Con questo un album il quartetto fiorentino vira in modo deciso verso un raffinatissimo sound d’autore, al tempo stesso energico e sensuale: le atmosfere calde e desertiche, che caratterizzano il suono della band, si illuminano grazie a penetranti riff di chitarra intrecciati con le ricche melodie vocali, giochi ritmici di batteria e percussioni che richiamano ed enfatizzano linee di basso incisive, talvolta rese più ruvide da effetti. Ad impreziosire gli arrangiamenti eleganti trame di archi, linee di sax, accenni di wurtlizer e un misurato uso dell’elettronica.

Grande importanza hanno i cori. La profonda voce di Antonio Bacchiddu viene sostenuta dal vocal background di tutti gli altri componenti dei Rio Mezzanino, con particolare evidenza delle voci femminili, quelle di Oretta Giunti (batteria) e Federica Fabbri (chitarre); l’altra metà maschile della band è Leonardo Baggiani (basso e cori).

I lunghi tempi di produzione (registrazioni in più riprese da Donato Masci, Andrea Pellegrini e Luca Fanti, mixaggio a cura di Tommy Bianchi) hanno reso possibile una lenta maturazione e hanno conferito al sound del disco maggior spessore e gamma sonora.

 

Web: http://www.riomezzanino.com/

Video: http://www.youtube.com/watch?v=2YiHJK3Z_As

 

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di.VA

Valentina Ermini nasce a Firenze e compie studi presso l’Istituto d’arte della stessa città per poi iscriversi e frequentare la Facoltà di Architettura. La sua creatività multiforme e irrequieta non trova però appagamento nell’arte del costruire e quindi cerca nuove strade avvicinandosi prima al design e lavorando per anni nell’ideazione di oggettistica e complementi di arredo. Contemporaneamente si occupa di grafica e decorazione applicate in diversi campi. La sua ricerca la avvicina poi al mondo della moda permettendole di conoscere di persona realtà molto lontane dal nostro Paese.
Nel suo percorso personale c’è un costante e continuo processo che la porta a liberarsi dai vincoli imposti dalle dinamiche commerciali per tornare così all’ideazione più legata al puro gesto pittorico. Il lavoro che presenta in questa occasione sotto la sigla Di.Va rientra in una serie di studi di ricerca basati sull’immagine femminile. Le figure appaiono realizzate per sottrazione di elementi e perdono volume e consistenza per lasciare posto ad una suggestione cromatica libera e quasi casuale.

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