Tangentopoli story, il 2002

 
 
Proseguendo la nostra indagine per chiarire quanto “mani pulite” e le storture della Prima Repubblica abbiano contaminato la nostra classe dirigente negli “anni zero”, andiamo a rispolverare ora alcuni misfatti dell’anno 2002. Proprio come nel 2001, è ancora l’ospedale Molinette di Torino a scandalizzare l’opinione pubblica: la Procura di Torino mette sotto la lente d’ingrandimento gli appalti ospedalieri datati 1994-2002, e scopre che i cardiochirurghi Michele Di Summa e Giuseppe Poletti, per ogni valvola cardiaca brasiliana (valvole rivelatesi difettose) impiantata nei pazienti intascavano fino a 1.500.000 lire. Una vicenda che, è il caso di dirlo, ferì al cuore la fiducia dell’opinione pubblica sul sistema sanitario nazionale, anche quello tradizionalmente più efficiente del nord Italia. Anche perché la vicenda fece il paio con quella dell’azienda ospedaliera Icp di Milano, in cui nove persone finirono a San Vittore per aver appaltato irregolarmente i servizi mensa e biancheria dell’ospedale. L’opinione pubblica ebbe modo di comprendere come nessuna istituzione o corpo dello Stato fosse a riparo dal sistema delle tangenti grazie anche ai reati contestati nel 2000-2002 a Vincenzo Puleo, Maresciallo della Guardia di Finanza “accusato di due episodi di concussione e reati militari di collusione in frode alla finanza” (www.ivg.it), e per questo condannato a tre anni e mezzo di reclusione dal Tribunale di Genova.

Passando al Nord-Est, è nel 2002 che hanno inizio le vicende dei cosiddetti “signori della ghiaia”, allorquando un funzionario della Regione Veneto venne bloccato dai finanzieri con una tangente di 17 mila euro appena intascata in un ristorante. In quel ristorante c’erano anche i cavatori Roberto Grigolin, Giorgio Montesel e Antonio Balbinot, condannati tutti a un anno e 4 mesi di reclusione. Daniele Montesel, altro “signore della ghiaia” fu invece condannato a 11 mesi.

  E nel Meridione le tangenti esistevano? Certo che si, e si facevano operazioni in grande stile: Lorenzo De Santis, costruttore barese, denunciò a fine 2002 di avere distribuito mazzette al Comune di Bari per una lottizzazione. Gli ex consiglieri Gaetano Anaclerio e Felice Amodio erano a capo di due gruppi di interesse distinti che ricattavano De Santis, richiedendo tangenti per far avanzare la sua pratica, ed entrambi furono coinvolti in un’estenuante processo istituito presso il Tribunale di Bari.
Andrea Anastasi
 
 
 

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