Presentato a Cagliari il progetto “Conoscere per sostenersi insieme”

progetto Conoscere per sostenersi insieme

progetto Conoscere per sostenersi insiemeGiovedì 14 luglio  2016 nei locali della Biblioteca russofona “Rodnoe Slovo” di Cagliari alla presenza di un folto gruppo di donne immigrate e rappresentanti dell’associazionismo si è svolta la presentazione pubblica del progetto “Conoscere per sostenersi insieme” sostenuto dalla Fondazione di Sardegna e promosso dall’Associazione Cittadini del Mondo onlus in rete con altre associazioni ed enti.

Il nuovo progetto permette di sviluppare ulteriormente le attività di aggregazione dedicate al composito mondo dell’immigrazione dei paesi Ex URSS che  rappresenta per la Sardegna un fenomeno molto significativo. Il progetto si concretizza in una  rete di iniziative finalizzate a momenti di incontro, socializzazione, valorizzazione delle radici culturali, che aiutino a combattere i momenti di isolamento e di solitudine, creando occasioni di scambio culturale con la comunità locale.

Base operativa del progetto sarà la biblioteca “Rodnoe Slovo” ospitata nei locali dell’Oratorio di Sant’Eulalia in Vico Collegio a Cagliari, punto di riferimento della comunità immigrata e di tutti gli amanti della cultura slava che ogni giovedi e domenica pomeriggio è aperta al pubblico con il servizio di prestito gratuito di libri in lingua russa, ucraina, bielorussa, rumeno

  • Parte il Punto di Assistenza Alloggio Badanti

Fra le attività in programma l’attivazione immediata di un Punto di Assistenza Alloggio Badanti,  ossia la creazione  di un servizio di accoglienza in  apposita struttura convenzionata a Cagliari, pensato per  donne badanti  in condizioni di disagio legate alla perdita del lavoro e/o alla sua momentanea interruzione a seguito di un periodo di convalescenza e riposo post-ricovero.

Nella maggior parte dei casi, queste lavoratrici  soggiornano  presso l’anziano assistito, e alla perdita del lavoro (spesso a seguito del decesso dell’anziano oggetto delle loro cure) corrisponde anche la perdita improvvisa del luogo in cui vivere, così come questa coabitazione, non consente alle lavoratrici, di poter avere un luogo in cui trascorrere un periodo di convalescenza, stante il fatto che, comunque, nel frattempo l’anziano deve avvalersi delle cure di una sostituta. Insomma sia lavoratrice sia datore di lavoro sono parti deboli.

Tutte le altre attività, previste all’interno del programma, coinvolgeranno varie località della regione e rappresentano ormai una tradizione molto attesa, tra le quali figurano:

  • Le manifestazioni culturali in occasione del Natale Ortodosso e di Rito Orientale che precedono concerti con la partecipazione di artisti dell’Europa dell’Est, mostre, attività di animazione.
  • La IV “Giornata delle Lavoratrici Badanti in Sardegna” e Festa della Mamma con iniziative itineranti a partire dal 10 maggio 2017 e la chiusura a Cagliari il 14 maggio con un grande happening  in un parco cittadino.
  • Il 3° Forum della Lingua Russa e Cultura Slava in Sardegna, in programma nel corso del 2017 che consentirà un ulteriore approfondimento dedicato alla valorizzazione della lingua madre e sua trasmissione alle seconde generazioni, e dove importanti esperti  delle principali università ex URSS si confronteranno con esperti locali e con comunità immigrata.

Oltre agli organizzatori dell’Associazione Cittadini del  Mondo e le donne del comitato di gestione della Biblioteca “Rodnoe Slovo”,  erano presenti l’Associazione Sardegna Ucraina, l’Associazione Terra, l’Associazione Sardegna Belarus, il Centro di Lingua Russa e Cultura Slava, un rappresentante del  Consolato onorario della Repubblica Belarus in Sardegna, mediatori culturali, membri della Consulta Regionale per l’Immigrazione e della Consulta Territoriale Immigrazione presso la Prefettura, e gli operatori coinvolti nel progetto sostenuto dalla Fondazione di Sardegna.

Prevista, infine, la nascita di un apposito sito web che interagirà con l’account Facebook e Twitter ad esso dedicato così da garantire una significativa presenza anche nei social network.

 

Fonte Cittadini del Mondo Onlus  – Carlo Altea

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