“Orestiadi nel segno del contemporaneo”: nuovo festival a Gibellina (TP)

Un momento dello spettacolo di danza Instrument#1

A Gibellina “Orestiadi nel segno del contemporaneo” fra teatro, danza, circo, musica, arte performativa, cinema e poesia

Gibellina (Tp) – Orestiadi nel segno del Contemporaneo è il titolo del nuovo festival promosso dalla Fondazione Orestiadi, presieduta da Rosario Fontana, con la direzione artistica di Claudio Collovà.

Un festival che ha lo scopo di valorizzare Gibellina quale centro di una visione culturale mediterranea, luogo d’incontro fra culture, espresso attraverso i differenti linguaggi della musica, del teatro, del circo, del cinema e della danza.

Un momento dello spettacolo di danza Instrumet#1“Orestiadi nel Segno del Contemporaneo” è la prima edizione di un festival di teatro, danza, circo, musica e arte performativa, cinema e poesia che include – oltre ai tradizionali e consueti luoghi di spettacolo – alcuni dei tanti spazi architettonici di Gibellina. Un diverso itinerario della percezione che riduce la separazione fisica tra la città, la sua comunità e i luoghi che la disegnano, grazie anche all’incontro tra gli artisti e l’architettura. Il festival è anche un progetto sullo spazio scenico e sul dialogo tra le linee e le traiettorie degli artisti in movimento e le forme e le geometrie dei luoghi. Gibellina, ricca di ‘insediamenti artistici’, offrirà, dunque, agli artisti e al pubblico questa bellissima opportunità. “Orestiadi nel Segno del Contemporaneo” è promosso con fondi Po fesr 2007-2013, in collaborazione con l’assessorato regionale dei Beni Culturali.

Sono 25 i gruppi e le compagnie ospitate per questa prima edizione, tra le più significative e riconosciute esperienze italiane ed estere, con 35 spettacoli differenti e dieci documentari in visione permanente, con l’intento di allargare non solo il dialogo tra arti dello spettacolo dal vivo com’è sempre stato peculiare a tutte le XXXII edizioni del Festival delle Orestiadi fin qui realizzate, ma anche di rivolgersi a un pubblico non solo specializzato. E saranno quasi 150 gli artisti coinvolti a vario titolo fra poeti, drammaturghi, scenografi, registi, musicisti, attori e ideatori. L’ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito, con eccezione di quelli in programma al Baglio Di Stefano, per il cui ingresso è fissato un biglietto di 5 euro. Lo spettacolo “Cantare il Mediterraneo” del 31 maggio, nonostante sia al Baglio, è ad ingresso gratuito.

 

“Il Festival, così concepito – sottolinea il direttore artistico Claudio Collovà – rimane comunque nel solco di una tradizione già avviata negli anni passati, quando le Orestiadi non erano solo al Baglio di Stefano o al Cretto come nelle recenti edizioni, ma invadevano le piazze e i palazzi, trasformando la città in un luogo di festa e di incontro per la sua comunità. Ritorna ad essere magistrale l’esempio di Gibellina, nell’idea del suo fondatore Ludovico Corrao, secondo cui partendo da un pensiero sulla società si è giunti alle opere, e dalle opere si è riflesso sulle risposte che la città ha dato e ritornerà a dare alle sollecitazioni dell’arte”.

“Arriviamo a questa proposta così complessa – aggiunge Collovà – dopo un anno di grandi difficoltà per la Fondazione Orestiadi, difficoltà che purtroppo continuiamo a condividere con moltissimi festival siciliani, istituzionali e indipendenti. Per noi continua a essere importante fare il nostro lavoro, mantenendo altissima la qualità della proposta, ma non possiamo non essere seriamente preoccupati dei tagli ventilati e confermati alla nostra ormai più che trentennale attività. Il festival è solo una parte del nostro lavoro e sebbene venga riconosciuto all’estero e in Italia come uno dei festival più importanti e direi necessari della scena contemporanea, e sebbene sia ancora in grado di ideare progetti e attività, la Fondazione soffre oggi di rilevanti e improvvisi tagli che riguardano la sua gestione ordinaria, indispensabile per offrire al pubblico e agli artisti la nostra tradizionale accoglienza, risorse sempre più ridotte annunziate peraltro con molto ritardo e a programmazione già avviata. Uno sforzo enorme, in un momento davvero difficile per lo spettacolo in Sicilia, che ci fa diventare eroi quando non vorremmo né dovremmo esserlo. È forse per questo che molti spettacoli di questa prima edizione parlano di naufragi? A nome di tutti noi che lavoriamo qui, e a nome degli artisti che verranno qui da tante parti del mondo, chiedo e auspico il sostegno del nostro pubblico, del suo sorriso, dei suoi applausi. Possa la soglia della Porta del Belìce di Consagra, essere solcata da tantissime anime in cerca di bellezza. E possa il sogno di Ludovico Corrao continuare a vivere per portare la poesia nel nostro cuore”.

 

Cartellone di “Orestiadi nel segno del Contemporaneo – I edizione” [file .pdf]

 

UFFICIO STAMPA
Alberto Samonà
albertosamona@libero.it

 

Nella foto, un momento dello spettacolo di danza “Instrument#1”

 

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