Maria Grazia Cucinotta alle premiazioni del Sicilia Queer Film Fest 2011

Gran finale ieri a Palermo per il Sicilia Queer Film Fest 2011, con una passerella di interessanti ospiti che ha fatto scatenare i flash dei fotografi nella hall e nella sala proiezioni del Rouge et Noir. Anche se non era il giorno di bilanci, la soddisfazione sui volti di Titti De Simone e Alessandro Rais, presidente e direttore artistico del primo festival “queer” del sud Italia era evidente, soprattutto perché raggiunta col duro lavoro di tutti e un budget di appena 3.000 euro.

Se le istituzioni hanno latitato nel sostegno al festival, rappresentanti del mondo dello spettacolo, del cinema e della politica ieri non hanno fatto mancare la loro vicinanza al festival siciliano, a partire dalla madrina della manifestazione, la conterranea (del festival) Maria Grazia Cucinotta. Altissima, formosa e contraddistinta da un trucco volutamente sopra le righe che non ha certo intaccato la sua cristallina bellezza, l’attrice messinese ha ricordato il contesto internazionale nel quale si è realizzato il SQFF 2011 (L’Europride, il si ai matrimoni gay di New York, le manifestazioni di Berlino e Mosca), osservando che riuscire a organizzare un piccolo evento culturale o civile a Palermo è sempre una conquista enorme.

Annunciando ai nostri lettori la notizia che con ogni probabilità il Sicilia Queer Film Fest ci sarà anche nel 2012, riportiamo i contributi più belli e significativi della serata conclusiva di ieri.

Luigi Burruano: l’attore de I Cento Passi, Quo vadis, baby? e Baarìa, tra gli interpreti del cortometraggio in concorso K@biria, ha salutato il pubblico nel pomeriggio, affermando di amare il mezzo espressivo del cortometraggio perché è veloce e condensa le emozioni. Burruano ha inoltre invitato a dar spazio ai giovani registi e alle loro idee senza gelosie e avidità, perché il futuro è loro e le nuove idee devono circolare più liberamente possibile.

 

Alessandro Rais: il direttore artistico del festival ha citato il suo maestro Michele Mancini: “lavorare in perdita, in perdita di se stessi, donando il proprio lavoro e spendendolo per un sogno o un progetto trova, prima o poi, un riscontro. In questi giorni il riscontro c’è stato”.

 

Titti De Simone: “due cose mi porterò da questa edizione. Innanzi tutto che c’è una cultura dal basso invisibile per le istituzioni, ma forte, di libertà e molto radicata in questa città. E poi con Sudtitles (la società nata dall’esperienza fatta con la sottotitolazione dei corti in concorso) si è dato il via a un progetto che spero risulti fecondo, perché i ragazzi che ne fanno parte sono brillantissimi”.

Rosario Crocetta: ex sindaco di Gela (Ag) ed Eurodeputato Pd, Crocetta ha considerato scontato il patrocinio dell’Ue per un festival in uno dei paesi europei più arretrati sui diritti civili degli omosessuali, che commette crimini nei confronti di una parte della società. Crocetta ha poi trovato semplicemente scandaloso che la Regione Siciliana non abbia finanziato un’iniziativa di questo genere: un festival del cinema di qualità, eppure impegnato.

 

Maria Grazia Cucinotta: “Dove c’è amore, io mi arrendo. Amore e amicizia per me sono sacre, per questo ho detto di si ad Alessandro Rais e oggi sono presente (la Cucinotta è  rientrata da un precedente impegno a Shangahi, NdR). È importante comunicare, e non fare sentire le persone da sole. Si parla poco, e quando si parla poco si crea quel pudore e quella vergogna che crea un muro. Ma il muro si abbatte in un secondo, basta chiedere “come stai?”. Basta far capire che non sei da solo, basta capire che l’amore sceglie la persona e non il sesso. E l’amore va difeso e protetto”.

Andrea Anastasi

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