Lo spettacolo teatrale “Se solo avessimo le ali” a Bagheria

Lo spettacolo teatrale Se solo avessimo le ali a Bagheria

Lo spettacolo teatrale Se solo avessimo le ali a BagheriaVenerdì 01 luglio alle 21.00  a Palazzo Butera – Corso Butera, Bagheria (Pa)- “Casa Teatro”, la scuola teatrale gestita e curata da Rosamaria Spena ed Enrica Volponi, in collaborazione con il Comune di Bagheria -Assessore alla cultura Romina Aiello-, presenta “Se solo avessimo le ali” –regia e testo di Enrica Volponi, musiche originali di Federico Arnone-.

Lo spettacolo, a ingresso gratuito, con service audio-luci a cura di Franco Cirrincione, è il saggio finale del corso “Gioca Teatrando Junior” (35 allievi di età compresa tra i 5 e i 10 anni), che fa parte di “Scena Giovani”, rassegna di teatro e danza promossa dal Comune di Bagheria –Assessorato alla cultura.

Portare in scena 35 bambini tra i 5 e i 10 anni non è affatto semplice –spiega Enrica Volponi- e anche la scelta del testo da far interpretare a questi piccoli attori è stata ardua.

Lo spettacolo doveva essere un allegro e ironico adattamento de “Gli uccelli” di Aristofane. Pistetero ed Evelpide, nel testo classico, lasciano Atene per fondare una nuova città priva di corruzione e “sporcizie sociali” in mezzo ad una stirpe considerata eletta, Gli uccelli appunto, che vivono a metà tra la terra e l’Olimpo.Ho iniziato a scrivere. Ma è venuto fuori un altro testo. Un’ altra opera. Un altro messaggio. E’ rimasta la struttura ma sono cambiati i contenuti. Così è nato “SE SOLO AVESSIMO LE ALI”. Due ragazzine –continua la Volponi- come tante, forse solo un po’ più coraggiose, decidono di scappare dal mondo degli adulti, in cui ormai orrori di vario tipo si susseguono e notizie sempre più frenetiche di varia follia umana si avvicendano, per incontrare la famosa Tèrea, una sacerdotessa che trasforma i bambini in uccelli, rendendoli liberi di vivere in un mondo “a misura di bambino”. Qui scoprono l’esistenza di molti altri bambini che, prima di loro, hanno lasciato le proprie case e le proprie famiglie, convinti che il dolore per averli persi, farà reagire gli adulti in modo da fare qualcosa per il mondo in cui hanno scelto di farli vivere. Sono tutti bambini stanchi di guerre, sangue, discordia, cattiveria. Vogliono vivere la loro vita di bambini come è giusto che sia. Dopo l’ iniziale scetticismo degli uccelli nei confronti delle nuove arrivate, prende vita il grande progetto per la fondazione di questo “mondo dei bambini”, non senza qualche ostacolo. Gli adulti, grazie alla complicità di bambini meno eroici e più opportunisti, tentano in tutti i modi di far tornare a casa i figli, cercano di comprarli, di minacciarli, di puntare sul senso di colpa per tenere mamme e papà in apprensione. Tuttavia falliscono miseramente. Il gruppo di uccelli, a cui Terea dona le ali solo se davvero puri di cuore, via via e diventa sempre più forte e compatto, fino a creare un vero e proprio esercito. Pian piano, da ogni parte del mondo, bambini arrivano per unirsi al grande progetto del mondo nuovo. La voce si diffonde e l’ impresa inizialmente folle e pericolosa diventa sempre più l’ unica via per la costruzione di un futuro migliore.

Perché le ali? Perché gli uccelli?

Perché le ali sono il simbolo del volo, del viaggio, della mente che può raggiungere mete apparentemente inaccessibili. Le ali come metafora del sogno, della fantasia, degli ideali… Molti dei quali, dagli adulti, sono stati dimenticati, coperti negli anni da rassegnazione e smarrimento.

Ma se solo, anche loro, avessero le ali, se solo per un attimo si ricordassero cosa significa volare, credere, sperare… ecco, forse, magari non cambierebbero completamente il mondo, ma quanto meno non tarperebbero le ali a chi ha diritto di averle. Ed usarle. E proteggerle.

Il prossimo appuntamento con i saggi di Casa Teatro è fissato venerdì 8 luglio 2016 alle 21.00, sempre a Palazzo Butera con i ragazzi di “Gioca Teatrando”, che interpreteranno “Peter Pan”.

 

Fonte Ufficio stampa Casa Teatro – Giusy Chiello

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