Liposuzione, l’intervento estetico più praticato nel 2012

Il boom della chirurgia plastica non conosce battute d’arresto e si conferma come una delle pratiche più richieste da donne e uomini di tutto il mondo, pronti ad investire le proprie risorse finanziarie per raggiungere il sogno della “perfezione” fisica o comunque per sentirsi bene con se stessi attraverso ritocchi alla propria immagine.

I dati del 2012 sull’andamento del settore rivelano dati molto interessanti: l’intervento di chirurgia plastica più praticato nel corso dell’anno è stato la liposuzione, ossia l’eliminazione del grasso in eccesso localizzato, attraverso l’inserimento di cannule nella zona interessata e la successiva aspirazione dell’adipe. Un risultato certamente determinato anche dalle numerose occasioni di risparmio per la liposuzione generate da portali online come Letsbonus, Glamoo o Groupon che hanno sdoganato la pratica al grande pubblico.

Questo tipo di trattamento, che nella classifica del 2011 era al secondo posto, è seguito dalla blefaroplastica, l’intervento di ringiovanimento dello sguardo, mentre al terzo posto c’è il trapianto di grasso autologo, detto anche lipofilling, una vera e propria novità del settore, che consiste nel prelevare del grasso da alcune zone del proprio corpo per innestarlo in altre che necessitano di essere “riempite” come viso, collo o seno.

Questi dati sono stati diffusi dall’ Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe), presentata al convegno ”Chirurgia estetica: facciamo il punto che si svolge in questi giorni a Firenze.

Come spiega il presidente dell’Aicpe Giovanni Botti: “Il lipofilling piace molto alle donne perché consente di ottenere risultati naturali utilizzando tessuto proprio e non sostanze di sintesi o protesi, donando un effetto naturale e duraturo nel tempo”.

La novità più clamorosa emersa dai dati relativi al 2012 sull’andamento degli interventi estetici, è il brusco calo subito dalle operazioni di mastoplastica per l’ aumento del seno, scivolate al quarto posto dopo essere state capolista delle pratiche di chirurgia estetica per anni ed anni.

La ragione di questa cospicua diminuzione è quasi certamente legata allo scandalo delle protesi PIP (dal nome dell’azienda produttrice Poly Implant Prothese), ritirate dal mercato europeo in seguito alle numerose segnalazioni di rottura precoce effettuate dalle clienti.

I controlli eseguiti per determinarne le cause, hanno rivelato che il gel al silicone usato per quelle protesi era diverso da quello autorizzato, causando l’immediato ritiro dei prodotti dal mercato e la sostituzione delle protesi a tutte le clienti che lo avessero richiesto.

Lo stesso Dott. Botti sembra confermare questa teoria: “Una delle cause del pesante calo delle mastoplastiche è sicuramente da ricercare nello scandalo delle protesi Pip, che ha probabilmente disincentivato molte donne nel sottoporsi a questo intervento, che nel nostro Paese e’ sempre stato molto praticato”.

Questo scandalo di proporzioni internazionali ha evidentemente minato la fiducia delle donne nei confronti delle protesi al silicone, scardinando uno dei must have più diffusi al mondo, andando ad avvantaggiare nuove tecniche come quella del trapianto di grasso autologo, che non hanno bisogno di innesti artificiali.

Il paradosso della scienza artificiale per eccellenza (la chirurgia plastica) che si riavvicina sempre di più alla natura del corpo umano, sembra essere diventato realtà.

 

 

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